Chiesti due anni per i due imputati della morte della piccola Penelope a Udine

La bimba, allieva dell’Uccellis di Udine, morì travolta da un’acquasantiera nella chiesa di Santa Chiara

Due anni di reclusione per la dirigente scolastica dell’Uccellis di Udine e altrettanti per il direttore spirituale della scuola. E’ la richiesta della pubblica accusa nel processo per la morte della piccola Penelope Cossaro, la bimba di sette anni che era stata travolta da un’acquasantiera nella chiesa di Santa Chiara il 21 novembre 2019.

In Tribunale a Udine è in corso il processo di primo grado che vede come imputati per omicidio colposo Anna Maria Zilli, che da pochi mesi era diventata dirigente del Collegio Uccellis, e padre Ioan Marginean-Cocis, al quale la classe della piccola era affidata nel momento della tragedia.

La ricostruzione dell’accaduto

In base alla ricostruzione del tragico incidente, anche secondo quanto raccontato dai compagni di Penelope, la classe stava seguendo la lezione di catechismo quando la bimba si era allontanata dal gruppo e si era aggrappata all’acquasantiera, che si era staccata dal pavimento, travolgendo la piccola. Come stabilito dalle perizie tecniche, il manufatto non avrebbe retto perché fissato con la malta povera che si utilizzava nel XVII secolo.

Nella sua lunga requisitoria, la pm Lucia Terzariol ha sottolineato come i bambini non si sarebbero dovuti trovare in chiesa, ma in un’aula del collegio; inoltre, il prelato avrebbe dovuto vigilare con maggiore attenzione. Per Zilli, invece, l’accusa è quella di non aver aver impedito l’accesso al luogo sacro. Dopo l’accusa, hanno preso la parola i difensori dei due imputati.