La Chiesa udinese celebra i suoi Patroni, i Santi Ermacora e Fortunato

Le celebrazioni per i Patroni di Udine.

L’Arcidiocesi di Udine celebra i suoi patroni Ermacora e Fortunato e lo farà per la prima volta con la guida di mons. Riccardo Lamba, che di Ermacora è l’attuale successore. Due le solenni celebrazioni in città: i Primi vespri della vigilia, 11 luglio, e la Messa solenne del 12 luglio, con benedizione alla città. Celebrazione anche ad Aquileia con i Vescovi delle quattro Diocesi della regione.

I Primi vespri in Cattedrale

Saranno le storiche acclamazioni aquileiesi ad aprire le celebrazioni solenni nella sera di giovedì 11 luglio quando alle 20.30, in Cattedrale a Udine, mons. Riccardo Lamba presiederà per la prima volta i Primi vespri nella solennità dei Santi Patroni.

La celebrazione è arricchita da alcune caratteristiche sue peculiari, derivanti dalla tradizione aquileiese: oltre al canto delle acclamazioni della Chiesa di Aquileia – recentemente invocate anche in occasione dell’inizio del ministero episcopale di mons. Riccardo Lamba a Udine, lo scorso 5 maggio –, saranno presenti anche le croci astili delle Pievi storiche dell’Arcidiocesi, ornate con nastri e fiori. Nell’occasione mons. Riccardo Lamba offrirà le prime indicazioni pastorali per l’anno 2024-2025, che per la Chiesa coinciderà con il Giubileo indetto da Papa Francesco.

Venerdì 12 luglio la benedizione della città

Se nei Primi vespri si intoneranno le acclamazioni aquileiesi, nel giorno della solennità – venerdì 12 luglio – sarà il canto della sequenza “Plebs fidelis Hermacorae” a contraddistinguere la liturgia dei patroni dell’Arcidiocesi di Udine, della città stessa e dell’intera regione Friuli-Venezia Giulia.

Alle 10.30, sempre in Cattedrale a Udine, mons. Riccardo Lamba presiederà l’Eucaristia, al termine della quale dal sagrato del duomo cittadino impartirà la benedizione alla “Capitale del Friuli”. Attorno alle reliquie dei Santi Patroni, le parrocchie della città saranno rappresentate dalle croci astili addobbate.

Ad Aquileia con mons. Gallagher

Sarà invece mons. Paul Richard Gallagher a presiedere venerdì 12 luglio, alle ore 20, nella basilica di Aquileia la solenne concelebrazione in onore dei Santi Ermacora e Fortunato. Mons. Gallagher, arcivescovo inglese, è un membro del corpo diplomatico della Segreteria di Stato Vaticana; in particolare, è Segretario per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali.

Alla celebrazione del 12 luglio saranno presenti i quattro Vescovi della regione, oltre a rappresentanti dell’episcopato sloveno ed austriaco a loro volta legati alle radici aquileiesi germogliate da Ermacora e Fortunato. Prima della celebrazione, alle ore 19, in piazza Capitolo ad Aquileia, mons. Gallagher offrirà una conferenza sul tema “Aquileia Magistra Pacis – Un contrappunto alla diplomazia della Santa Sede”.

Chi erano Ermacora e Fortunato, martiri di Aquileia

Secondo il Catalogo episcopale aquileiese, Ermacora e Fortunato furono, nel terzo secolo d.C., il primo Vescovo di Aquileia e il suo diacono. Nella “passio” dei due martiri, in cui la storia si intreccia con la tradizione popolare, si racconta che l’apostolo Pietro, mentre si trovava a Roma, incaricò il discepolo ed evangelista Marco di diffondere la buona novella nella città di Aquileia. Se questo fatto fosse realmente accaduto, Ermacora sarebbe vissuto nel primo secolo.

Ma storia e tradizione formano una commistione talvolta inestricabile, seppur fondata su evidenze certe: dopo aver svolto la sua missione per alcuni anni, convertendo numerosi aquileiesi e formando la prima comunità cristiana del luogo, l’evangelista Marco desiderò far ritorno a Roma per rivedere Pietro. Egli condusse con sé Ermacora, “vir christianissimus et elegans persona” (uomo di salda fede e persona corretta), affinché fosse consacrato vescovo da Pietro in persona. L’episodio è descritto anche negli affreschi dell’omonima cripta della Basilica di Aquileia, realizzati nel IX secolo.

Tornando a Ermacora, una volta rientrato ad Aquileia svolse un’intensissima attività pastorale, poi codiuvato dal diacono Fortunato. Sempre più impaurito dalla diffusione della fede cristiana, il preside aquileiese Sebasto decise di arrestare Ermacora, prima di farlo decapitare insieme a Fortunato, ma volle che la condanna fosse eseguita di nascosto, in carcere e di notte, per timore di tumulti.

I loro corpi furono raccolti da Ponziano, Gregorio e Alessandria e sepolti nel recinto funerario di quest’ultima, in un cimitero non lontano dalle mura della città. I corpi dei due martiri, prima conservati nella basilica di Aquileia, vennero trasferiti nel VI secolo a Grado, nella basilica di Sant’Eufemia, per essere poi restituiti alla comunità aquileiese solo alla fine del XV secolo. Alcune di queste reliquie furono successivamente traslate a Gorizia nel 1751 con la soppressione del patriarcato di Aquileia e altre ad Udine.

Nell’Arcidiocesi di Udine ai Patroni è intitolata la sola Parrocchia di Roveredo di Varmo. Tuttavia sono numerosi i paesi che hanno Ermacora e Fortunato come patroni: Arta Terme, Buja, Pocenia, Remanzacco, Savogna/Sauodnja, Roveredo di V. e la stessa Udine. Fuori Diocesi, ecco Aquileia, Grado, Lorenzago di Cadore, Tambre e Venezia. Molte sono le chiese dedicate ai due martiri. A riprova del carattere mitteleuropeo del Patriarcato aquileiese, ai santi Ermacora e Fortunato sono stati assegnati i patronati dell’Arcidiocesi di Lubiana, delle cittadine slovene di Gornji Grad e Renče, di Lindaro in Croazia e, come dice il nome, Hermagor in Austria.