Il brasato di verdure solidale cucinato dallo chef Emanuele Scarello.
Friuli Doc è anche solidarietà. Grazie alla collaborazione tra Comune di Udine, Coldiretti, Croce Rossa, Fondazione Renati e lo staff degli Amici di Godia, capitanato dallo chef Emanuele Scarello, è nata una iniziativa solidale che promette di essere replicata anche nelle prossime edizioni.
Battesimo quindi per il “brasato di verdure solidale”, cucinato direttamente dallo chef stellato insieme alla sorella Michela e ai suoi collaboratori, oggi nelle cucine della Fondazione Renati, messa a disposizione proprio per questa speciale iniziativa.
Dalle prime ore della domenica mattina quindi Chef Scarello, insieme al suo staff, si è messo all’opera nelle cucine professionali di cui è dotata la Fondazione Renati, preparando uno speciale brasato di verdure fresche. Al termine della cottura, si è subito proceduto alla divisione in porzioni, sia per famiglie che singoli, grazie all’intervento del Comitato di Udine della Croce Rossa Italiana, pronto a consegnare oltre un centinaio di pasti alle persone bisognose.
Emanuele Scarello ha raccontato così l’idea: “Tutto è nato da un viaggio durante il quale, con il mio staff, ci siamo confrontati su cosa potessimo fare per aiutare le persone più in difficoltà. Fra le varie iniziative che già intraprendiamo abbiamo ipotizzato un nostro intervento durante Friuli Doc e siamo entusiasti di averlo potuto realizzare. Il nostro “brasato di verdure” è un piatto per tutti: non contiene glutine, lattosio e carne. D’ora in poi sarebbe bello se le varie amministrazioni che proprio venerdì hanno siglato l’adesione al Distretto del Cibo replicassero una attività simile”.
Al termine della cottura degli ingredienti, il piatto, composto anche da una buona quantità di riso, è stato diviso in porzioni consegnate alla Croce Rossa. I volontari le distribuiranno tra oggi e domani mattina alle famiglie da loro seguite.
Andrea Spinato, volontario della Cri di Udine, era sul posto per seguire da vicino la consegna: “Da oggi cominceremo la distribuzione dei pasti in città. Sono 150 le famiglie che vengono sostenute per l’approvvigionamento dei pasti, per un totale di circa un migliaio di persone. Il nostro lavoro è quello di collaborare con l’ambito socio assistenziale. La speranza è che altre associazioni e istituzioni possano organizzare qualcosa di simile. Più siamo meglio è”.
A fare da cornice al lavoro di chef Scarello le cucine di Fondazione Renati, dove ogni giorno vengono preparati i pasti per molti studenti di vari istituti cittadini o di privati. Il presidente Agostino Maio, affiancato dalla direttrice Renata Qualizza e dal consigliere Alessandro Salvin, ha voluto ricordare la lunga storia di sostegno alle categorie fragili, cominciata fin dal ‘700, in particolare per gli studenti bisognosi. “Appena abbiamo saputo dell’iniziativa abbiamo ritenuto doveroso accoglierla, in linea con il nostro spirito e la nostra missione. Da sempre ci occupiamo dell’educazione e della formazione dei più giovani”.
“Un evento speciale nato per quest’edizione di Friuli Doc, la trentesima, e che vorremmo diventasse un appuntamento fisso. Ringraziamo tutti i partner, a partire dallo Chef Emanuele Scarello che ci ha proposto la collaborazione per un’occasione così importante, ma anche Coldiretti con la sua preziosa materia prima di qualità, la Fondazione Renati, da sempre attenta al sociale e la Croce Rossa con il lavoro dei suoi tanti volontari”, ha commentato il vice sindaco Alessandro Venanzi.