L’uomo voleva re-immastricolare la Vespa con la targa originale.
Nel corso della settimana la polizia di Udine ha proceduto alla denuncia in stato di libertà di un cittadino italiano resosi responsabile del reato di falsità perché aveva presentato presso la Motorizzazione Civile di Udine una pratica di re-immatricolazione di un motociclo Piaggio Vespa, applicando una targa di immatricolazione contraffatta.
La targa era stata acquistata dal denunciato tramite un sito on-line e riprodotta con pari caratteristiche e sigla alfanumerica della targa originalmente rilasciata per il motociclo, mezzo che invece risultava essere stato radiato intenzionalmente con denuncia di cessata circolazione.
Incomprensibile quindi che vi fosse la materiale disponibilità della targa originale, che per detta pratica di demolizione, va consegnata unitamente alla documentazione di circolazione agli uffici del Pubblico registro Automobilistico.
I veicoli di interesse storico e collezionistico infatti assumono maggior valore economico se muniti della loro targa di immatricolazione originale, ecco che alcuni soggetti si avvalgono di queste aziende che riproducono appunto le targhe dei veicoli storici, per cercare di immatricolare fraudolentemente il veicolo e fargli ottenere maggior interesse collezionistico e finanziario.
Le aziende che riproducono queste targhe di immatricolazione per i veicoli d’epoca sono autorizzati a farlo qualora non vi sia apposta l’effige raffigurante il marchio della Repubblica Italiana e con l’avvertimento che le stesse possono essere utilizzate al solo uso collezionistico, possano essere utilizzate solo in aree private e nel rispetto delle vigenti leggi, avendo solo valore decorativo.
Sono già diversi i casi accertati di acquisti on line di certificati di conformità di veicoli, comunemente chiamati COC, necessari al fine di ottenere l’immatricolazione di veicoli di importazione, che vengono offerti da delle organizzazioni criminali sul web ma che risultano essere falsi e non riconosciuti e che potrebbero far incorrere gli acquirenti in un azione penale.