La nascita della cellula Luca Coscioni a Udine.
Questa mattina si è tenuta a Udine la riunione fondativa della Cellula Coscioni di Udine. Come relatrice si è disimpegnata Raffaella Barbieri coordinatrice della cellula e referente del Comitato Promotore Eutanasia Legale.
Dopo la campagna di raccolta firme per il referendum Eutanasia Legale e dopo la grande partecipazione dei cittadini e delle cittadine si è fatta strada tra alcuni attivisti l’idea di costituire a Udine una Cellula Coscioni per portare avanti le battaglie dell’Associazione Luca Coscioni sul territorio. Il 20 settembre 2002, giorno in cui in Italia si commemorava la liberazione di Roma dal potere temporale del Vaticano, veniva fondata l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica con lo scopo di promuovere la libertà di cura e di ricerca scientifica, l’assistenza personale autogestita e affermare i diritti umani, civili e politici delle persone malate e disabili.
L’Associazione è stata promotrice della raccolta firme per i referendum Eutanasia e Cannabis Legale sui quali la Corte Costituzionale si esprimerà il 15 febbraio. “In caso di ammissibilità – dicono dal sodalizio – ci mobiliteremo in strada e nelle piazze per la campagna a favore del sì“. Il quesito referendario andrebbe ad abrogare una parte dell’art. 579 del codice penale, depenalizzando l’omicidio del consenziente, salvo aggravanti.
Nel 2013 venne presentata una proposta di legge popolare sull’eutanasia mai discussa in Parlamento. Da tenere presenti le vicende di Mario e Antonio assistiti dall’Associazione e ritenuti idonei ad accedere al suicidio assistito dal Comitato Etico. Mario e Antonio continuano però a lottare a colpi di sentenze e diffide legali contro l’Azienda Sanitaria. In questi giorni è stato finalmente deciso il farmaco da somministrare a Mario. La validazione del farmaco e delle modalità di auto-somministrazione crea un precedente che consentirà, a molti pazienti di ottenere l’aiuto alla morte volontaria.
“In coscienza – dicono dalla Cellula Luca Coscioni – sentiamo il dovere di portare avanti queste battaglie di civiltà per l’autodeterminazione di ogni individuo, perché nessuno venga discriminato e privato della libertà di scegliere della propria vita. Come Cellula territoriale apriremo un canale di comunicazione con i malati e le loro famiglie e cercheremo di raccogliere segnalazioni su eventuali problematiche, disinformazione e criticità nell’accesso ai servizi. Vorremmo essere un punto di riferimento per i cittadini su tematiche come il testamento biologico e portare avanti iniziative di sensibilizzazione ed informazione su cure palliative, assistenza domiciliare e terapia del dolore, perché se è vero che questi strumenti non rappresentano un’alternativa all’eutanasia attiva è altresì vero che i pazienti debbano poter accedere facilmente a tutta una serie di servizi. Partiremo dal verificare l’approvvigionamento e l’assistenza all’utilizzo dei comunicatori per malati impossibilitati a comunicare autonomamente. Vorremmo anche affrontare la questione dell’assistenza psicologica ai malati, perché la mancanza di risorse non può essere ancora giustificata con la pandemia”.
A Udine l’Hospice è stato trasferito al quinto piano del padiglione 5, i posti disponibili sono quasi la metà di quelli previsti, non vi è un’equipe specializzata in cure palliative e il posto non è certo adatto ad ospitare un luogo di accompagnamento al fine vita. L’associazione supporterà anche le donne che dovessero riscontrare difficoltà ad accedere all’interruzione volontaria di gravidanza o ad ottenere la prescrizione della “pillola abortiva”. “Anche il discorso Cannabis Legale dovrà essere affrontato sdoganando molti pregiudizi, Vorremmo aprire un dibattito per replicare alle comuni obiezioni proibizioniste”.
Alla riunione sono intervenuti a distanza Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione, ex europarlamentare e attivista e Matteo Mainardi membro di giunta della Coscioni e coordinatore del Comitato Promotore Eutanasia Legale. Presente anche Simona Liguori consigliera regionale e vicepresidente della commissione Sanità del Friuli Venezia Giulia, che si è impegnata a portare avanti eventuali mozioni sul tema delle cure palliative e dell’assistenza domiciliare. È intervenuta per manifestare il suo appoggio anche la consigliera comunale Sara Rosso.
La Cellula di Udine coordinata da Raffaella Barbieri è al momento composta da Patrizia Bianco, Simonetta Carnevali, Dimitri Fogolin e Cristina Rainis. Chiunque volesse collaborare, ricevere informazioni o inviare segnalazioni potrà scrivere a: cellulaudine@associazionelucacoscioni.it