La cardiochirurgia di Udine al top su scala italiana.
La cardiochirurgia di Udine ai vertici nazionali per il 2019, ultimo anno analizzato, sia nella chirurgia coronarica, con mortalità pari a 0% a fronte di una media nazionale del 1,7%, sia in quella valvolare, con mortalità di 0,8% a fronte di una media nazionale del 2,35%.
Lo certifica l’ultima edizione 2020 del programma nazionale esiti, resa pubblica nel marzo scorso. Non è la prima volta che la cardiochirurgia del capoluogo friulano vede riconosciuta la qualità delle sue prestazioni chirurgiche. Da quando esiste il Pne, ovvero dal 2012, la struttura dell’ospedale Santa Maria della Misericordia è sempre stata nelle posizioni di vertice tra tutti gli ospedali pubblici presi in esame, denunciando una mortalità a 30 giorni pari generalmente a metà o un terzo della media nazionale.
Trapianto cardiaco fiore all’occhiello.
Anche nell’attività più settoriale dell’assistenza meccanica al circolo come terapia di lungo periodo, la sopravvivenza è allineata a quella dei maggiori centri internazionali risultando pari a 85% ad 1 anno e 65% a tre anni, dati quest’ultimi da considerarsi eccezionali perché relativi a pazienti che altrimenti, senza il dispositivo meccanico, non sarebbero sopravvissuti se non per pochi giorni o settimane. Infine il programma di trapianto cardiaco, uno dei fiori all’occhiello della sanità regionale, può contare su quasi 700 pazienti trapiantati a partire dal primo trapianto effettuato nel lontano novembre 1985, con un tasso di sopravvivenza di circa il 90% ad un anno e 75% a 5 anni, come certificato dal Centro nazionale trapianti, che pone Udine tra i primi centri di trapianto cardiaco in Italia, sia per numerosità e sia per complessità della casistica. A tutto questo va aggiunta una copiosa attività ambulatoriale e controllo strumentale, che copre i bisogni assistenziali di quasi 400 trapiantati che afferiscono periodicamente al Centro Trapianti di Cuore per prestazioni di varia natura.
Non solo assistenza, ma anche ricerca.
All’attività assistenziale si affianca un’attività di ricerca in molteplici campi della cardiochirurgia, con relativa produzione scientifica tra le più prolifiche nel panorama nazionale. Alcuni studi e progetti hanno trovato riconoscimento internazionale o sono stati premiati da finanziamenti ministeriali.
“La Cardiochirurgia di Udine – commenta il direttore della struttura, Ugolino Livi – è da anni tesa a promuovere assistenza di qualità abbracciando tutta l’innovazione che la tecnologia moderna può mettere a disposizione e rispondendo ai bisogni di un’utenza che, anno dopo anno, si fa più esigente nonché a rischio aumentato per età e complessità cliniche”.