L’operazione del Nucleo di tutela del patrimonio culturale di Udine.
Ci sono voluti più di 40 anni, ma, alla fine, la statua lignea ottocentesca raffigurante San Giuseppe è tornata nella chiesa di Cologna, in provincia di Bolzano, da dove era stata rubata.
I carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Udine hanno infatti restituito alla chiesa parrocchiale della frazione di Cologna, nel comune di San Genesio Atesino, una statua lignea raffigurante San Giuseppe, parte di un gruppo scultoreo ottocentesco di produzione locale. L’opera, rubata da ignoti nel gennaio del 1977, è ricomparsa recentemente in vendita su una piattaforma on line ed è stata intercettata dai militari dello speciale reparto dell’Arma dei carabinieri che opera a tutela del patrimonio culturale, a Concordia Sagittaria in provincia di Venezia.
I militari hanno individuato la proposta di vendita, da parte di un privato residente a Muggia, della statua nel corso del quotidiano monitoraggio del web finalizzato alla ricerca di beni rubati, . Le verifiche condotte attraverso la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database al mondo di opere d’arte rubate gestito dal Comando Tpc, hanno consentito, nel caso specifico, di ottenere un buon grado di certezza che potesse trattarsi della statua oggetto di ricerche. La descrizione e le dimensioni riportate coincidevano perfettamente ma, in assenza di effigi fotografiche, c’era assoluta necessità di procedere ad un riscontro oggettivo.
Grazie alla collaborazione intercorsa con la Stazione di San Genesio, l’Ufficio beni ecclesiastici della Diocesi di Bolzano-Bressanone e il Consiglio pastorale della parrocchia di San Genesio, la statua è stata infatti perfettamente riconosciuta come quella oggetto del furto.
Nel frattempo il San Giuseppe era stato acquistato, sempre su canali telematici, da un altro privato che, grazie ad ulteriori accertamenti condotti anche in collaborazione con la Tenenza di Muggia e la Stazione di Portogruaro, veniva identificato dai militari del Nucleo Tpc di Udine procedendo, a suo carico, al sequestro d’iniziativa del bene al fine di evitarne ulteriori possibili dispersioni. Il provvedimento è stato prontamente convalidato dalla Procura della Repubblica di Pordenone che ne ha disposto la restituzione al legittimo proprietario.