Il referendum sulla cannabis legale.
Anche Udine si è mossa per il referendum che chiede la cannabis legale e che ha visto raggiungere l’obiettivo delle 500mila firme che occorrono per andare alla consultazione popolare la primavera del 2022. In tanti hanno firmato a sostegno del referendum. Lo sostengono gli stessi operatori impegnati nella vendita delle sostanze senza o quasi THC.
“L’intento del referendum è quello di modificare le normative in relazione alla rilevanza penale e alle sanzioni amministrative – spiega Simone Santelia, titolare del negozio di canapa YouHemp in via Poscolle a Udine -. Se il quesito passerà verrà depenalizzata la coltivazione di cannabis e qualsiasi altra condotta relativa a tale sostanza, ad eccezione ovviamente del traffico illecito, cioè lo spaccio”.
“Inoltre – aggiunge il titolare – il referendum propone di togliere la sospensione della patente di guida di auto e ciclomotori in caso di assunzione di cannabis (anche terapeutica). Quindi tutte queste cose vanno bene, sono molto contento che se ne stia cominciando a parlare e che si stia avviando un dibattito pubblico”.
Sull’argomento interviene anche Federico Cantone, titolare del negozio di canapa in via Manin From Julia. “Nel referendum il contenuto sarà chiaro, ed è quello che qualsiasi anti proibizionista serio si aspetterebbe – afferma -. In questo momento c’è da esultare perché una parte di persone interessate si è messa d’accordo, ma per ora siamo ancora ad una fase utopistica”.
Infine, una riflessione. “Possiamo considerarlo come un punto zero, perché ciò non significa che pur andando in porto, l’iter per la creazione della legge sarà facile. È di certo un segnale forte e molto positivo alla politica, anche in termini di risultati già raggiunti. Mentre su negozi come il mio è difficile e ancora troppo presto per capire come agirà”, conclude.