Come cambia l’Irpef a Udine: le novità dell’addizionale comunale.
L’ampliamento dell‘esenzione, l’introduzione di tre scaglioni e il ritocco all’insù delle aliquote che erano ferme dal 2007: la giunta De Toni, con il bilancio previsionale, ha rivoluzionato il sistema dell’addizionale comunale apportando diverse novità all’Irpef.
Le esenzioni.
Si amplia la platea di chi non dovrà pagarla: saranno 27.172 cittadini (pari al 37% degli udinesi lavoratori) ossia 10.560 udinesi in più rispetto al sistema precedente. Oltre a questo, 2.400 famiglie non pagheranno la Tari mentre 200 nuclei pagheranno un costo simbolico per la mensa scolastica.
L’idea è di tutelare le fasce deboli della popolazione in un contesto socio economico di sempre maggiore difficoltà. I dati Istat 2022 delle soglie di povertà certificano un aumento delle famiglie che vivono in condizioni di disagio economico. L’indice di vulnerabilità delle famiglie udinesi, secondo i Dati Istat elaborati dagli uffici del servizio sociale testimoniano un rischio consistente di disagio e vulnerabilità: con l’indice più alto, 98.13, rispetto a tutti gli altri Comuni dell’hinterland, quasi tutti con un basso indice di vulnerabilità.
Sono 16.612 gli udinesi che hanno un lavoro e non guadagnano più di 8.000 euro all’anno: 27.172 sono quelli che hanno un reddito sotto i 15.000 e che, è stato deciso, non pagheranno l’addizionale Irpef.
“Una misura che va a tutelare i più fragili” assicura il sindaco Alberto Felice De Toni, che ha la delega al bilancio “e che aiuterà chi ha enormi difficoltà nella vita quotidiana a vivere con maggiore serenità”.
I nuovi scaglioni dell’addizionale Irpef a Udine.
Fino ad ora, l’aliquota era unica e pari allo 0,20% (dal 2007). Se chi ha un reddito imponibile fino ai 15mila euro non pagherà più l’addizionale comunale, per chi ha un reddito superiore adesso l’aliquota aumenterà e sarà articolata sulla base di tre nuovi scaglioni. Scaglioni che saranno suddivisi in relazione al reddito imponibile:
- aliquota dello 0,60% per la fascia fino ai 28mila euro
- aliquota dello 0,70% per la fascia dai 28mila ai 50mila euro
- aliquota dello 0,80% per i redditi superiori ai 50mila euro.
Nel primo scaglione ci sono 50.637 udinesi, nel secondo 16.529 e nel terzo 6.593.
Facendo un paio di esempi, una persona con reddito imponibile di 24.001 euro dovrebbe pagare circa 8 euro in più al mese. Un’altra cittadina udinese, con reddito imponibile di 40.000 euro, potrebbe vedere invece un aumento mensile di 14,33 euro.
La simulazione è al momento parziale poiché non comprende la rivisitazione fiscale degli scaglioni Irpef e delle detrazioni su scala nazionale, contenuta nella manovra che il Governo si appresta a varare. Pertanto l’impatto della revisione comunale potrebbe non essere percepibile nelle buste paga degli udinesi.
L’esenzione Tari.
Lo stesso ragionamento è stato applicato anche alle tasse comunali che non vedranno aumenti nonostante la crescita sostenuta dell’inflazione nel 2023.
In particolare è stato prevista una ulteriore misura di sostegno con l’esenzione della TARI per una fascia delicata della popolazione. Grazie allo stanziamento di 500.000 euro è stato deciso di esentare tutti i nuclei con ISEE fino a 3.000 euro. Si tratta di 2.400 famiglie.
Le tariffe della mensa.
Maggiore tranquillità anche per le famiglie con bambini in condizioni disagio che frequentano le scuole comunali. I nuclei con un ISEE fino a 3.000 euro dall’anno scolastico 2024/2025 beneficeranno di una riduzione dell’85% sulla retta della ristorazione scolastica, aumentando quindi i contributi comunali verso questo tipo di utenza, che pagherà solo una cifra simbolica.
In questo anno scolastico 2022/2023 circa 190 famiglie appartengono a questa fascia. Per questo fondamentale servizio di equità sociale è stato previsto di incrementare la spesa di circa 170.000 euro.