I dati dello sportello antimobbing di Udine.
Nel 2024 lo sportello Antimobbing di Udine ha registrato un significativo aumento di richieste di supporto, con 209 persone che si sono rivolte al servizio, segnando un incremento del 22% rispetto al 2023, quando gli utenti erano stati 171. Il trend di crescita, in atto da anni, evidenzia una maggiore consapevolezza del fenomeno e una diffusione più ampia delle informazioni sul servizio.
Un servizio di supporto gratuito e riservato
Il Punto di Ascolto, attivo presso il Comune di Udine con il coordinamento dell’Associazione Educaforum, è promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia e offre gratuitamente consulenze legali, mediche e psicologiche a chi si trova in difficoltà sul lavoro. Il team è composto da un’operatrice di accoglienza, un avvocato giuslavorista, una psicologa psicoterapeuta e un medico del lavoro.
L’accesso al servizio avviene in presenza, telefonicamente o tramite piattaforme digitali come Skype e WhatsApp, anche in collegamento con il sindacato, garantendo l’anonimato e la massima riservatezza.
Il profilo dell’utente tipo: donne over 50 nel settore privato
L’assessora alle Pari Opportunità Arianna Facchini ha commentato i dati emersi: “Il nostro utente tipo è una donna over 50, con un contratto a tempo indeterminato nel settore privato. Sono lavoratrici che spesso hanno difficoltà di ricollocamento e devono conciliare il lavoro con la cura della famiglia. L’aumento delle richieste potrebbe indicare una maggiore conoscenza del servizio, anche grazie alla campagna di informazione che abbiamo sviluppato con il coinvolgimento dei medici di base”.
Il 74% degli utenti è costituito da donne, una percentuale in crescita rispetto al 69% del 2023. Particolarmente colpite risultano le lavoratrici nella fascia d’età tra i 31 e i 50 anni, con un incremento delle vessazioni tra le donne di 31-40 anni (dal 67% al 75%), 41-50 anni (dal 70% al 71%) e oltre i 51 anni (dal 73% al 76%), che rimane la fascia più vessata anche considerando gli utenti maschi.
Crescono le vessazioni e il controllo eccessivo sul lavoro
L’analisi delle segnalazioni evidenzia un aumento delle vessazioni legate all’eccesso di controllo sul lavoro (+10%) e all’attribuzione di compiti eccessivi, principalmente da parte di superiori gerarchici. Le principali cause di disagio lavorativo segnalate includono assenze, congedi e permessi (dal 8% al 15%), richieste di straordinari e carichi di lavoro eccessivi (dal 11% al 17%) e infortuni o malattie correlate al contesto lavorativo (dal 2% al 5%). Inoltre, si registra un aumento dei contratti a tempo determinato tra gli utenti, passati dall’8% al 10%.
Le molestie e vessazioni più frequenti includono umiliazioni e critiche, eccesso di controllo sul lavoro, attribuzione di compiti esorbitanti e altre criticità come l’aggressività verbale. È inoltre emerso che il 60% dei mobber sono uomini, con un aumento rispetto al 58% del 2023. La maggior parte delle vessazioni proviene da superiori o titolari, che rappresentano il 78% dei casi, ma è in crescita anche il numero di mobber tra i colleghi parigrado, che passa dal 12% al 18%.
Si registra un incremento delle segnalazioni di violazioni di diritti, passate dal 45% al 56%, e delle discriminazioni di genere, che sono più che raddoppiate, passando dal 3% al 7%. Tra le pratiche vessatorie segnalate vi sono anche marginalizzazione dall’attività lavorativa, svuotamento delle mansioni, mancata assegnazione di compiti o inattività forzata, mancata assegnazione degli strumenti di lavoro, ripetuti trasferimenti di sede o reparto, isolamento, attribuzione di compiti dequalificanti e impedimento all’accesso a informazioni necessarie per lo svolgimento del lavoro.
Il benessere delle condizioni di lavoro in Comune è ora delega dell’assessore al personale Andrea Zini: “In Comune abbiamo in corso un progetto di monitoraggio del clima e del benessere organizzativo, sviluppato anche tramite questionari anonimi, che terminerà a marzo. Quando avremo i risultati potremo orientare meglio la nostra azione. Nel contempo è in corso anche una mappatura delle competenze trasversali dei dipendenti, perché crediamo che anche questo sia un elemento chiave di soddisfazione del posto di lavoro”.
“Continuiamo a diffondere le informazioni relative al lavoro che svolgiamo nonostante siamo arrivati al 18esimo anno dall’istituzione del punto di ascolto anti mobbing. Per noi è necessario fare rete con tutti gli interlocutori possibile per intercettare prima possibile il disagio. Abbiamo i numeri più alti in Regione rispetto a tutti gli altri 3 punti di ascolto”: ha illustrato la coordinatrice Teresa Dennetta.
Come contattare il Punto di Ascolto Antimobbing
Il servizio è attivo presso Palazzo Belgrado il lunedì e il mercoledì dalle 10 alle 18 e il giovedì dalle 10 alle 16. È possibile contattare gli operatori al numero 0432 1272071 o via e-mail all’indirizzo antimobbing.udine@gmail.com. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.antimobbingud.it.
Il servizio è garantito da professionisti esperti nel settore: la psicologa psicoterapeuta dott.ssa Gabriella Salanitro, il medico del lavoro dott. Andrea Campanile e l’avvocato giuslavorista e coordinatrice del servizio Teresa Dennetta.