Il riconoscimento per la biblioteca Florio.
La biblioteca Florio, uno dei più cospicui e preziosi patrimoni storico-culturali del Friuli Venezia Giulia, collocata nell’omonimo palazzo sede dell’Università di Udine, ha ricevuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia il riconoscimento d’interesse regionale. Si aggiunge così alla lista delle dieci biblioteche riconosciute di interesse regionale presenti in regione, quarta fra quelle in provincia di Udine e terza nel capoluogo friulano.
Il riconoscimento d’interesse regionale, che può comportare la concessione di finanziamenti annui dalla Regione, viene dato a tre categorie di biblioteche: di conservazione, specializzate, che svolgono un servizio di particolare interesse regionale. La Florio fa parte delle biblioteche di conservazione, assieme alla Guarneriana di San Daniele del Friuli, alle Biblioteche storiche Diocesane di Udine e alla Biblioteca pubblica del Seminario Teologico Centrale di Gorizia.
La Biblioteca Florio, comprese le eleganti originali scaffalature lignee e parte della quadreria, è stata donata all’Università di Udine nel 2013 dal professor Attilio Maseri, cardiologo di fama mondiale, ultimo erede della famiglia Florio.
La Biblioteca ha registrato anche nell’ultimo anno una buona presenza di studiosi e visitatori. Gli utenti sono in prevalenza laureandi, specializzandi e bibliotecari, mentre i visitatori sono per lo più studenti e insegnanti delle scuole secondarie di Udine e studiosi di storia locale. In particolare, le consultazioni sono state 24 rispetto alle 8 dell’anno precedente e le visite 242 rispetto alle 206 dell’anno precedente.
Il programma per il 2020 prevede la possibilità di integrare con acquisizioni mirate i materiali bibliografici antichi, secondo i propositi non completati dai fratelli Florio, ma anche l’acquisto degli strumenti bibliografici indispensabili per lo studio, la conservazione e la valorizzazione della Biblioteca (anche in formato elettronico), degli studi sul Codice Florio (Divina Commedia) e della bibliografia di riferimento, in previsione delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante (2021).