Le proteste per i rincari delle rette a La Quiete di Udine.
“Il nuovo cda de La Quiete non ha fatto in tempo a insediarsi che già aumenta le tariffe. Un segnale preoccupante che non tiene conto delle grandi difficoltà che stanno vivendo le nostre famiglie e che stona con l’importante utile della Asp nel 2019. Soprattutto stupisce che simile provvedimento sia adottato da una struttura controllata dal Comune di Udine, che dovrebbe avere un’accentuata sensibilità sociale”.
Lo afferma Eleonora Meloni, consigliera comunale di Udine del Pd, commentando dai banchi dell’opposizione l’annuncio dell’aumento delle tariffe stabilito dal nuovo consiglio di amministrazione de La Quiete.
“Ci chiediamo – continua Meloni – se l’aumento delle rette a carico delle famiglie sia stata una decisione davvero inevitabile, dal momento che in analoghe strutture della regione non è stata adottata. E ci chiediamo in che misura sono intervenuti i fondi regionali a sostegno delle spese Covid, dal momento che – precisa la consigliera Dem – ancora lo scorso 2 luglio l’assessore Riccardi assicurava che era volontà della Regione intervenire per evitare aumenti delle rette delle case di riposo provvedendo all’erogazione di un contributo straordinario a sostegno degli enti gestori delle residenze per anziani. Doveva essere già fatta una valutazione di maggiori costi sostenuti e quindi – conclude Meloni – o i ristori della Regione sono insufficienti o l’aumento de La Quiete deve essere spiegato“.