Il caso dei numeri di Udine ad aprile.
A Udine la “tempesta coronavirus” è stata meno forte che altrove. O almeno, così si evince dalle cifre fornite dal primo cittadino e relative alla mortalità in città durante il primo quadrimestre 2020.
“Da gennaio ad aprile di quest’anno abbiamo registrato 427 decessi, con un incremento pari all’1,91% rispetto ai 419 dei primi quattro mesi 2019 e dello 0,9% rispetto alla media dello stesso intervallo di tempo degli ultimi cinque anni – commenta il sindaco di Udine, Pietro Fontanini -. Ma non basta, perché, se guardiamo agli anni scorsi, vediamo che nel 2017 i decessi registrati da inizio anno fino al mese di aprile compreso sono stati 464, ovvero oltre l’8,5% in più rispetto a oggi”. I dati sono forniti dall’ufficio anagrafe e riguardano il numero dei decessi nella popolazione residente nei primi quattro mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo degli ultimi cinque anni.
“Il fatto che la situazione della nostra città sia sotto controllo è confermata dai numeri”, aggiunge Fontanini. “Questi dati dimostrano in maniera oggettiva non solo che l’epidemia non ha colpito in maniera significativa la nostra città, ma che si è registrato un andamento addirittura migliore rispetto ad alcune annate considerate ‘normali’. Un’ulteriore dimostrazione del fatto che la situazione è sotto controllo e, in forza di questo, un motivo in più per pretendere dal Governo la possibilità di riaprire immediatamente le attività economiche e di rimettere in moto l’intero tessuto produttivo del territorio”, conclude il sindaco.