L’arresto di due minorenni a Udine.
Avevano aggredito un ragazzo, con il chiaro intento di sottrargli un telefono di valore. Alla fine, però, sono stati presi e ora dovranno pagare le conseguenze di quanto fatto.
La sera del 22 maggio, gli agenti della Polizia di Stato del Reparto Prevenzione Crimine di Milano, che coadiuvano quelli della Questura udinese nei servizi di controllo del territorio finalizzati a contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, hanno arrestato due sedicenni italiani, residenti in provincia, per rapina in concorso.
Poco dopo le ore, mentre controllavano alcuni stranieri seduti fuori da un bar nei pressi dell’autostazione cittadina, i poliziotti, richiamati da alcune urla, si accorgevano di due giovani che lì vicino stavano aggredendo un terzo, colpendolo al volto e scagliandolo a terra, per poi colpirlo ancora con calci e pugni; accortisi degli agenti che immediatamente si precipitavano per bloccarli, i due tentavano invano di scappare imboccando il sottopassaggio che conduce alla stazione ferroviaria, dove venivano alfine fermati.
I due avevano sottratto all’altro ragazzo, 18enne, un telefono Iphone di valore, poi recuperato e restituito al proprietario. Condotti in Questura per il prosieguo degli accertamenti, considerata la violenza posta in essere da entrambi nei confronti della vittima, anche quando giaceva inerme a terra, e la recidiva di uno dei due, responsabile pochi giorni prima del medesimo reato, gli agenti hanno proceduto al loro arresto per rapina in concorso.
Ieri, 26 maggio, dopo la convalida degli arresti, il Gip ha disposto per entrambi, sussistendone le esigenze cautelari ed i presupposti, la misura cautelare del collocamento in comunità.