Da discarica a parco fotovoltaico, il futuro dell’impianto di Trivignano

Il futuro della discarica di Trivignano.

Il lungo e complesso percorso di chiusura della discarica di Trivignano si avvia verso una soluzione sostenibile grazie all’intervento della Regione: dopo la dismissione, il sito sarà riconvertito in un impianto per la produzione di energia rinnovabile, garantendo così una nuova vita all’area nel rispetto dell’ambiente e dell’economia locale.

A sottolineare l’importanza della scelta è stato l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Sviluppo sostenibile ed Energia, Fabio Scoccimarro, commentando l’approvazione dello schema di convenzione per il recupero della discarica. Il provvedimento, sviluppato di concerto con l’assessore alle Finanze Barbara Zilli, chiude una vicenda rimasta in sospeso dal 2016, dopo la definitiva chiusura del sito avvenuta il 20 febbraio scorso per decreto regionale. Il protocollo d’intesa sarà firmato dalla Regione, dalle società di gestione in house Net, A&T 2000 e Cafc, oltre che dalla Exe in liquidazione.

“La sinergia tra l’Amministrazione regionale e le società di gestione ha permesso la realizzazione di questo importante progetto – ha dichiarato l’assessore Zilli – e potrebbe rappresentare solo il primo passo di molte altre iniziative virtuose.” Ora si attende il via libero definitivo per la gestione post chiusura della discarica dalla conferenza dell’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale).

Nel dettaglio, la Regione ha destinato al Comune di Trivignano un contributo di 1,8 milioni di euro per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico, che si aggiunge a un finanziamento di 2,6 milioni di euro volto a garantire la sicurezza ambientale del sito. “Si tratta di una strategia in due fasi – ha spiegato Scoccimarro – che tutela l’ambiente nella fase di dismissione e prepara il terreno per il nuovo impianto.”

Il progetto sarà gestito da una newco costituita da Net, A&T 2000 e Cafc, che si occuperà della realizzazione dell’impianto fotovoltaico e della gestione della discarica nella fase post mortem. Una trasformazione che rappresenta un passo concreto verso la sostenibilità, dimostrando come il recupero delle aree dismesse possa diventare un’opportunità per il futuro.