Fa tappa a Trieste il festival sulle diversità e sui confini.
Dopo Paluzza, Gorizia e Resia, Up the Gain, il festival itinerante sulle diversità, fa tappa a Trieste. Una quattro giorni, in programma da giovedì 9 a domenica 12 settembre, tra presentazioni di libri, concerti, performance e una mostra di arte visive aperta all’interno del Polo Giovani Toti a San Giusto, in via del Castello 1, sede del Pag, Progetto area giovani del Comune. Brezza di mare e socialità, nel rispetto delle regole, per un’immersione nel concetto stesso di confine/frontiera.
Il programma.
Come sempre, ad aprire il calendario, sarà giovedì 9 alle 18 l’inaugurazione della mostra “Atinia”,esposizione multidisciplinare curata dal Collettivo I Cinque Soli. Il fil rouge dell’esposizione è il confine, inteso ed esplorato sotto vari punti di vista, con l’obiettivo di unire popoli, mentalità e territori diversi tra loro. L’inaugurazione della mostra al Polo Giovani Toti, sarà accompagnata da un aperitivo musicale. L’esposizione sarà aperta il 10 settembre dalle 14.30 alle 19.30, e l’11 e il 12 anche dalle 9.30 alle 12.30.
Venerdì 10, alle 21, sempre al Pag, e seguendo un filo rosso che parte dall’ultimo Pride di Gorizia/Nova Gorica di sabato scorso, sarà proposto il concerto sulla violenza di genere “Concert with Concept” a cura dell’associazione Acsreos con la partecipazione del ballerino Kevin Zuzek, di Erica Scarel, ricercatrice di Chimica all’università di Trieste e componente del direttivo Arcigay Arcobaleno Arcigay Trieste, e con la musica di Garda 1990 che proporrà note emo e indie punk.
Il giorno successivo, 11 settembre, alle 18 sarà la volta del workshop “Evadere dal proprio confine”, una sessione di movimento spontaneo e condiviso aperto a chiunque voglia partecipare. “Un modo – assicurano gli organizzatori – per provare ad uscire dal nostro spazio e andare a cercare assieme cosa c’è tra me e l’altro”.
Il gran finale.
Ricco il programma per l’ultima giornata, 12 settembre. Si parte alle 18 con la presentazione del libro I fantasmi di Trieste (Bottega Errante edizioni) di Dušan Jelinčič. Nei suoi racconti, Jelinčič narra storie di Città vecchia, del tram di Opicina, dei rioni di San Giacomo, San Giovanni e San Giusto, ma anche i luoghi dell’anima e storie di personaggi veri, come quel Diego de Henriquez che bruciò in una bara nel suo magazzino con i suoi segreti, Franco Basaglia, il boia nazista Odilo Globočnik, James Joyce e Julius Kugy. Ma perché i fantasmi triestini sono gentili? Perché li salva la loro allegra superficialità e il non pensare al domani, perché l’oggi basta e avanza.
Alle 19.30 il momento di riflessione e condivisione “I contenitori dell’Io”, in cui si parlerà del corpo come contenitore “dell’io e dell’altro – spiegano ancora dall’associazione – di quanto siamo perimetro e quanto area, di quando ne fuoriusciamo e quando ci riconciliamo con l’interno e della danza come metodo introspettivo e comunicativo”.
Chiuderà la tappa triestina di Up the Gain alle 20.30 la performance site specific Le Krivapete a cura di The Lab – Collettivo Contemporaneo. Le Krivapete sono delle creature leggendarie del mondo del fantastico e dell’immaginario del popolo delle Valli del Natisone. Non sono streghe, ma vengono rappresentate come donne che vivono isolate dalla gente, abitano in grotte o anfratti, vicino ai torrenti, ed hanno la particolarità di avere i piedi ritorti.
La partecipazione a tutti gli eventi di Up The Gain, organizzato dall’associazione Examina e, per la tappa triestina, in collaborazione con Gruppo78 – International Contemporary Art e il Gruppo Elica, è gratuita previa prenotazione sul sito dell’associazione www.associazionexamina.it