Primato italiano per team ricercatori ateneo di Trieste.
L’università di Trieste e l’Asugi hanno dato vita a un team multidisciplinare unico nel panorama scientifico e tecnologico italiano per la ricerca sul bioaerosol e lo sviluppo di tecnologie per la sanificazione dell’aria.
Composto da ricercatori di quattro dipartimenti dell’ateneo triestino (Scienze Mediche; Scienze Chimiche e Farmaceutiche; Scienze della Vita; Ingegneria e Architettura), l’equipe è nata nella primavera del 2020 per comprendere i meccanismi di contagio da Covid19 e valutare tecnologie e materiali a contrasto della sua diffusione.
La diffusione del virus in aerosol.
I ricercatori triestini fanno parte del team italiano che per primo ha identificato, nelle fasi iniziali della pandemia, la presenza del virus in campioni di Pm in sospensione nell’aria raccolti a Bergamo. Gli studi sono stati estesi ad ambienti indoor, verificando in campioni del giugno 2020 uno scarso rischio infettivo, ma confermando la crucialità, anche futura, del monitoraggio del virus in aerosol a supporto delle analisi epidemiologiche. A rendere unico il team di ricerca è anche la strumentazione di ultima generazione a sua disposizione.
Per la prima volta in Italia il campionatore Biospot-Vivas.
Grazie al finanziamento della Fondazione Kathleen Foreman Casali è stato possibile acquisire, per la prima volta in Italia, il campionatore con tubo di crescita per condensazione “BioSpot-Vivas”, uno strumento capace di raccogliere nell’aria microorganismi integri a partire da dimensioni di unità di nanometro (miliardesimo di metro) fino a decine di micrometri (milionesimi di metro). BioSpot-Vivas apre nuove possibilità di studio in ambito sanitario, ma anche nelle interazioni tra oceano e atmosfera, aerobiologia e nello sviluppo di protocolli di sicurezza in ambito sanitario, chirurgico e odontoiatrico. Lo strumento è trasportabile nei luoghi da monitorare ed è attualmente operativo al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche.
Aerosolizzazione controllata nell’ospedale di Monfalcone.
Oltre al nuovo campionatore, grazie alla Società italiana di medicinaaAmbientale , è stata resa disponibile nel laboratorio Bsl3 dell’Ospedale San Polo di Monfalcone una strumentazione per l’aerosolizzazione controllata del virus integro. La tecnologia viene utilizzata per comprendere la stabilità e le interazioni del virus in aria e per valutare l’efficacia di sistemi di sanificazione e trattamento dell’aria.