Suicidio assistito, il caso di Anna continua a far discutere anche dopo la sua morte

Botta e risposta tra Associazione Coscioni e AsuGi dopo che la 55enne triestina ha esercitato il diritto al suicidio assistito

Non si è ancora conclusa la vicenda di Anna, la 55enne triestina che, dopo una lunga battaglia, aveva ottenuto il riconoscimento al suicidio medicalmente assistito. Continua, infatti, il botta e risposta tra l’Associazione Luca Coscioni e AsuGi, l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina.

I legali dell’associazione Filomena Gallo, Angioletto Calandrini e Francesca Re hanno fatto sapere di aver inviato all’azienda sanitaria una lettera urgente per sollecitare il pagamento dell’imposta di registro, richiesta dalla Agenzia delle entrate, relativa all’Ordinanza del 5 luglio 2023, con cui il Tribunale civile di Trieste aveva ordinato ad AsuGi di effettuare le verifiche necessarie all’accesso alla morte volontaria assistita della signora Anna e aveva condannato l’azienda al pagamento delle spese di giudizio, oltre a una somma di 500 euro per ogni giorno di ritardo nell’effettuare le ordinate verifiche.

La richiesta di pagamento e la replica di AsuGi

Anna, affetta da sclerosi multipla, era completamente immobile, tranne il movimento di una mano chiusa. Nel novembre del 2023 ha potuto esercitare il diritto al suicidio medicalmente assistito, dopo un calvario giudiziario e un’attesa lunga un anno dalla sua richiesta iniziale. L’imposta di registro relativa a tale disposizione non è stata ancora versata da parte di AsuGi.

“Occorre evidenziare che il danno economico prodotto dall’ostruzionismo di AsuGi è di fatto a carico di tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia“, sottolineano i legali dell’Associazione Coscioni. “Una legge regionale sulle corrette e tempestive procedure di verifica delle condizioni della persona malata, che vuole decidere il proprio fine vita, avrebbe evitato tutto ciò, ma la mancanza di volontà politica della maggioranza regionale ha deliberatamente ignorato le oltre 8.000 firme raccolte per la proposta di legge ‘Liberi subito’ non approvando la legge”.

Alle accuse dell’Associazione Coscioni, l’azienda sanitaria replica in una breve nota: “AsuGi precisa che la richiesta per il pagamento dell’imposta di registro è stata ricevuta dalla struttura competente in data 19 agosto e lo stesso servizio ha dato immediato avvio alla procedura di liquidazione“.