L’operazione della Guardia di finanza di Trieste.
Il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Trieste, unitamente alla Direzione Investigativa Antimafia – Sezione di Trieste, ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trieste nei confronti di un condannato in primo grado alla pena di anni 5 e mesi 4 di reclusione per autoriciclaggio e frode fiscale nell’ambito di un procedimento instaurato dalla locale Procura della Repubblica, sulla scorta delle indagini portate avanti dal Corpo dopo un’attenta attività di monitoraggio di specifici rischi di infiltrazione di organizzazioni criminali nel tessuto economico – sociale del Friuli Venezia Giulia.
Gli accertamenti patrimoniali successivamente svolti hanno appurato come il prevenuto reimpiegava illecitamente il denaro in attività economiche intestate a prestanome, in particolare nell’acquisto e gestione di una società triestina operante nel settore della commercializzazione dei prodotti petroliferi, con notevole sproporzione tra redditi dichiarati ed investimenti nel tempo effettuati.
Con il provvedimento odierno, scaturito da una proposta per l’applicazione di misure di prevenzione avanzata dalla Guardia di Finanza e dalla Direzione Investigativa Antimafia del capoluogo giuliano, sarà sottoposto a sequestro un patrimonio consistente in 5 società con sede nella provincia di Napoli, operanti nel settore del commercio di prodotti petroliferi, 4 fabbricati situati a Cercola e a Napoli, beni mobili registrati tra cui un’imbarcazione del valore di circa 150 mila euro e rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato di oltre 5 milioni di euro.