Il licenziamento di Antonino Rizzo.
Inviata la seconda lettera di licenziamento da parte dell’Agenzia per il lavoro portuale. Il primo provvedimento era stato preso nei confronti di Fabio Tuiach, ex pugile e consigliere di Forza Nuova. Adesso tocca a Antonino Rizzo, uno degli organizzatori delle manifestazioni e dei cortei contro il Green pass che erano state organizzate al varco di molo 4. Rizzo, come Tuiach, è stato segnalato per presunte false dichiarazioni di malattia. Ad aggravare la sua posizione anche le minacce nei confronti di Francesco Mariani, presidente dell’Agenzia per il lavoro portuale.
Spetterà poi alla Commissione di garanzia sugli scioperi a decidere se confermare o meno la legalità delle proteste che il coordinamento lavoratori portuali di Trieste ha realizzato dal 15 ottobre. In caso di illegalità confermata, le sospensioni per assenza ingiustificata non si arresteranno.
Il ruolo di Rizzo.
Se Tuiach aveva un ruolo marginale, Rizzo è stato coinvolto in prima persona sin dall’inizio. Il portuale infatti è sempre stato accanto a Stefano Puzzer, essendo anche lui portavoce del coordinamento resistenza porto Trieste. È sempre Rizzo a coordinare i diversi gruppi presenti di portuali contrari all’obbligo del Green pass ed è sempre lui ad aver organizzato il corteo del 27 ottobre che si era concluso nell’area davanti all’oleodotto europeo, Siot, di Trieste. L’obiettivo di Rizzo era di provocare la Germania con azioni di sabotaggio della struttura, in modo da togliere l’obbligatorietà del Green pass.