Riappare dopo un secolo la rarissima Rosa di Trieste data per scomparsa

Fiorisce un esemplare della rara Rosa di Trieste.

Dopo un secolo è stato rinvenuto un esemplare della rara Rosa di Trieste. È il primo ritrovamento nell’area di Trieste da oltre un secolo. È stata trovata a Muggia e nel mondo vi è solo un altro esemplare conosciuto, a Pregara in Istria. La storia è stata ricostruita dal quotidiano locale. Il primo esemplare di questa varietà nacque alla fine del ‘800 nel giardino situato alle spalle dell’attuale Sanatorio Triestino, che all’epoca era di proprietà del famoso tenore Giulio Perotti. Il cantante lirico si era stabilito a Trieste, dove aveva aperto un vivaio e si dedicava ad all’altra sua grande passione: le rose. Pertanto, si accorse rapidamente della mutazione accorsa ad una pianta di Rose Bougère, la quale stava infatti facendo fiori bianchi, invece che rosa.

Il tenore, che doveva recarsi a Budapest per cantare all’Opera della capitale magiara, decise quindi di far esaminare il fiore ad alcuni importanti vivaisti ungheresi, i quali rimasero incantati dalla sua bellezza. Pertanto, in onore dell’amore che i fioristi locali avevano per questa pianta, Perotti decise di intitolarla a Ferencz Deák, onorando così il politico nazionalista ungherese proponente del compromesso, che portò all’istituzione della duplice monarchia nel 1867.

La pianta però scomparve con l’Impero Austro-Ungarico, fino al ritrovamento dell’esemplare di Pregara, grazie ad una fortunata coincidenza. Infatti, ad uno dei fondatori del Roseto di San Giovanni a Trieste, Vladimir Vremec, era stato donato un acquerello che ritrae la Rosa di Trieste e la proprietaria del terreno, la signora Marta Markezic, aveva notato la somiglianza tra l’esemplare dipinto e quello che cresceva nel suo giardino.

E anche l’esemplare muggesano sembra aver avuto un simile fortuito ritrovamento. In quanto l’attore e appassionato di rose Ugo Vicic è informato  da una sua vicina della presenza di una rosa, che poteva essere un esemplare della rara varietà, sospetto poi confermato dal già menzionato Vremec.