Il sequestro della Guardia di finanza di Trieste.
Un cittadino di nazionalità albanese residente in Italia da diversi anni, avrebbe tentato di trasferire all’estero, eludendo la specifica normativa valutaria sui trasferimenti transfrontalieri di valuta, un’ingente somma di denaro contante (ben 321.450 euro suddivisi in 38 mazzette di banconote di piccolo taglio – come constatato in esito al conteggio in fase di sequestro). Quest’ultimo, infatti, dopo essere stato fermato, per un normale controllo presso uno dei valichi presenti sulla fascia confinaria terrestre con la vicina Slovenia, è stato trovato in possesso, nascoste all’interno di un doppiofondo artificiosamente creato nell’abitacolo della propria autovettura, di numerose mazzette di valuta in euro.
L’importante sequestro vede come protagoniste alcune pattuglie della Guardia di Finanza giuliana, impegnate, sotto il coordinamento del Comando provinciale di Trieste, nel costante presidio dei confini terrestri e marittimi (con finalità di contrasto ai traffici illeciti – immigrazione clandestina, contrabbando di tabacchi lavorati, traffico di stupefacenti e, ovviamente, di valuta/riciclaggio), anche con il prezioso ausilio di unità cinofile (addestrate, nel ricercare/rinvenire oltre che stupefacenti e tabacchi lavorati, anche valuta e pertanto ausiliari presto ribattezzati “cash dog”). All’atto del controllo, la persona fermata, avrebbe sostenuto di non aver nulla da dichiarare ai fini doganali/valutari: nonostante ciò i finanzieri componenti la pattuglia della Compagnia di Muggia, avendo colto il comportamento piuttosto preoccupato ed ansioso del soggetto controllato hanno deciso di approfondire l’ispezione dell’autoveicolo, anche attraverso l’ausilio di un’unità cinofila – in dotazione al II Gruppo Trieste – frattanto sopraggiunta sul posto.
Proprio grazie all’intervento del “cash dog” (ed alla “segnalazione” del cane sul lato guida della parte anteriore del veicolo), è stata individuata un’innaturale apertura (costruita all’altezza della pedaliera) sovrastante un vano ricavato in un’intercapedine, dissimulata con una modifica ad arte del rivestimento – tappetino posto sotto il posto guida, ove erano state precedentemente celate le numerose banconote, confezionate in cellophane di colore nero – forse proprio con il preciso intento di impedire al fiuto di eventuali cash dog l’individuazione del contante. Il denaro e l’autovettura utilizzata per l’ipotizzato illecito trasporto sono stati sottoposti a sequestro probatorio, mentre il presunto “spallone” è stato segnalato alla locale autorità giudiziaria, per i reati di ricettazione e di riciclaggio, al fine di valutare l’effettiva sussistenza di responsabilità di carattere penale, nel contesto delle indagini preliminari.
Il recente sequestro si inquadra in una più ampia attività di controlli, in materia di circolazione transfrontaliera di capitali in entrata/uscita dal territorio nazionale, predisposti e coordinati, come accennato, dal sovraordinato Comando provinciale ed attuati, presso i valichi terrestri della provincia di Trieste, da personale in forza ai dipendenti reparti, i quali hanno consentito, nell’anno in corso, di effettuare 371 interventi, riscontrare 175 violazioni ed intercettare valuta per oltre 4 milioni di euro. L’autorità giudiziaria ha concesso nulla osta.