Nella mattinata odierna la Squadra Mobile della Questura di Trieste ha dato esecuzione a cinque misure di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo, nei confronti di altrettanti cittadini afghani, ritenuti a vario titolo responsabili dei gravi delitti di tentata violenza sessuale, estorsione e lesioni aggravate.
Le misure sono state emesse all’esito di una articolata attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica Giuliana e condotta dalla Squadra Mobile di Trieste, avviata a seguito dei gravi fatti accaduti lo scorso 4 agosto nei pressi del Molo Audace.
Le indagini hanno permesso di accertare che, la sera del 4 agosto, alcuni cittadini pakistani, mentre si trovavano sul Molo Audace, senza un apparente motivo, sono stati brutalmente aggrediti, con coltelli, spray urticante, tirapugni e taser da un gruppo di cittadini afgani. A seguito dell’aggressione due delle vittime hanno riportato profonde ferite da armi da taglio, uno alla schiena (prognosi gg 15) ed un altro al torace (prognosi gg.15) per le quali si è reso necessario il ricovero ospedaliero mentre altri varie escoriazioni al volto e al corpo.
Il racconto delle vittime e dei vari testimoni via via identificati, oltre alla visione delle telecamere presenti in zona hanno poi permesso agli investigatori di arrivare all’identificazione certa di almeno 5 degli autori della violenta aggressione nonché alle motivazioni della stessa. L’analisi delle dichiarazioni convergenti e coerenti, rese dalle vittime ha infatti consentito di acclarare come l’episodio del 4 Agosto non è un fatto isolato ne casuale ma bensì rappresenta la messa in pratica di una violenza già prospettata alle vittime nei giorni precedenti una sorta di sanzione per non aver , nel caso di due di loro, voluto avere rapporti sessuali con alcuni degli indagati e, per il terzo, peraltro minorenne, essersi rifiutato di consegnare la somma di 3000 dollari in contati.
I cinque aggressori identificati, sono risultati essere tutti cittadini Afgani in regola sul territorio nazionale.
La Procura della Repubblica di Trieste all’esito delle investigazioni ritenendo sussistenti esigenze cautelari nei confronti dei 5 indagati ha richiesto ed ottenuto dal competente G.I.P. l’emissione di altrettanti provvedimenti custodiali. Contestualmente all’esecuzione delle misure è stata operata nei confronti di tutti gli indagati perquisizione personale e domiciliare, all’esito della quale è stato sequestrato materiale ritenuto pertinente alle indagini in corso. I destinatari dei provvedimenti restrittivi, tutti catturati in città, all’esito sono stati associati presso la Casa Circondariale di Trieste.