Le celebrazioni del Giorno della Memoria alla Risiera di San Sabba.
“Il Giorno della Memoria è una manifestazione importantissima che acquisisce un valore ancora più profondo in questo periodo purtroppo caratterizzato dal dramma vissuto dal popolo di Israele colpito brutalmente dal terrorismo e dai rigurgiti di antisemitismo che continuano a manifestarsi anche in Europa e in Occidente”. Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga a margine della cerimonia per il Giorno della Memoria che si è tenuta oggi alla Risiera di San Sabba a Trieste.
“È fondamentale ricordare e condannare i tragici eventi del secolo scorso, ma tutto questo oggi non basta. È necessario intervenire adottando misure forti – ha sottolineato Fedriga -. Dobbiamo agire con determinazione per impedire, per esempio, che un’agenzia delle Nazioni unite, che ha ottenuto milioni di euro di finanziamenti dai Paesi occidentali, dia uno stipendio a dei terroristi”.
“È inaccettabile che l’Onu non si sia accorta di nulla così come non è sufficiente che il segretario generale delle Nazioni unite si dica inorridito da queste circostanze rivelate esclusivamente da un’inchiesta dell’organizzazione non governativa UN Watch . Ha gravissime responsabilità chi – ha aggiunto il governatore – non si è reso conto che risorse pubbliche finivano nelle tasche di criminali per alimentare il terrorismo in Palestina“.
Come consuetudine, nel corso della solenne cerimonia – che ha visto la partecipazione anche degli assessori alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti e alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro – sono state deposte corone d’alloro in memoria delle persone trucidate all’interno della Risiera e sono stati celebrati i riti religiosi cattolico, ebraico, evangelico, serbo-ortodosso e greco-ortodosso.
Successivamente Fedriga si è spostato in Prefettura dove è stata consegnata la medaglia d’onore ai famigliari di Luigi Ettore Marchetto, il carabiniere che a soli 20 anni trovò la morte nel 1944 nel campo di concentramento Wolfsberg. Questo importante riconoscimento, stabilito dalla legge 296 del 2006, viene assegnato ai cittadini italiani – militari e civili -, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra ed ai familiari dei deceduti.