Copriranno i percorsi urbani delle linee 8, 17 e 18. Trieste Trasporti prevede entro il 2030 ben 137 mezzi elettrici
Tredici nuovi autobus elettrici sono attivi da oggi a Trieste. I mezzi copriranno inizialmente i percorsi urbani delle linee 8, 17 e 18. Trieste Trasporti prevede che, entro il 2030, i veicoli elettrici della flotta saranno ben 137.
Alla presentazione, nell’area del Broletto, hanno preso parte numerose autorità, tra le quali l’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti, intervenuto in rappresentanza del governatore Massimiliano Fedriga, l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro, il presidente di Trieste Trasporti e di Tpl Fvg Maurizio Marzi Wildauer e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.
“Gli autobus che oggi presentiamo sono una prima e positiva evidenza dei risultati del programma di rinnovo dei mezzi del servizio di trasporto pubblico locale approvato dalla Giunta regionale in coerenza con le disposizioni comunitarie, nazionali e regionali in materia di sostenibilità e riduzione delle emissioni“, ha detto Roberti. “Uno strumento di indirizzo che prevede una progressiva sostituzione delle attuali flotte alimentate a diesel con autobus a minore impatto, elettrici, a idrogeno o a gas naturale”.
Investimento da 8,2 milioni
L’investimento per questo primo lotto è stato di 8,2 milioni di euro, 6,3 dei quali assegnati al Comune di Trieste dal Pnrr e i restanti di cofinanziamento da parte della stessa Trieste Trasporti. “Il rinnovamento della flotta con mezzi che inquinano e consumano meno è il risultato di una grande sinergia istituzionale – ha rilevato Roberti -. La transizione è un obiettivo ambizioso che solo una stretta collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti e una grande attenzione alle competenze e alla sostenibilità che da sempre caratterizza la Regione ci stanno permettendo di perseguire. Occorre considerare che ci troviamo in un contesto in continua evoluzione, sia in termini di tecnologie e sia di infrastrutture, costi e normative; questo rende ancora più complesse le attività propedeutiche e progettuali, con oneri che ricadono sulle strutture tecniche a cui è richiesto un importantissimo livello di competenza”.
Cogliere le nuove sfide
“La maggiore sostenibilità dei trasporti e la riduzione delle emissioni inquinanti nelle città avrà benefici non solo ambientali e di carattere sanitario ma anche occupazionali, con una generazione di giovani professionisti pronti a raccogliere le sfide dell’idrogeno, a lavorare sullo sviluppo delle batterie e di tutte le tecnologie in una transizione realistica e non fanatica“, ha commentato Scoccimarro.