La festa di a Tricesimo.
La festa del pensionato e della famiglia, organizzata a Tricesimo dall’associazione pensionati della Coldiretti, ha assunto quest’anno un respiro regionale. Su indirizzo dei consigli provinciali e regionale, la ricorrenza ha coinvolto l’intera base sociale del Friuli Venezia Giulia.
Oltre 150 i partecipanti che hanno condiviso la giornata alla presenza del presidente nazionale dell’associazione Giorgio Grenzi. Presenti, tra gli altri, il presidente regionale di Coldiretti Michele Pavan e quello provinciale di Udine Gino Vendrame. Per i pensionati il presidente regionale Sergio Cozzarini e quelli provinciali Gino Pischiutta (Udine) Olivo Durigon (Pordenone) ed Ennio Blasizza (Gorizia-Trieste).
Dopo la messa celebrata dal consigliere ecclesiastico di Coldiretti, don Gianni Molinari, sono seguiti gli interventi. Grenzi ha affermato come Coldiretti abbia una particolare attenzione nei confronti della base sociale rappresentata dai senior. A questo proposito ha richiamato tre punti sui quali l’organizzazione sta lavorando: salute, servizi e sicurezza. “L’innovazione – ha poi aggiunto – è un altro punto che abbiamo inserito per dare valore all’attività che stiamo sviluppando”. Grenzi si è inoltre complimentato per il lavoro che l’associazione Fvg sta svolgendo, dimostrandosi tra le regioni più virtuose.
Dal canto suo, Pavan ha sostenuto come i soci senior della Coldiretti rappresentino per l’associazione esperienza, saggezza e concretezza che in molti casi è dimostrata con la preziosa collaborazione nell’ambito dell’attività aziendale. Cozzarini ha ricordato quindi tra i punti dell’attività dell’associazione quella che in questi giorni è forse la più attuale: la riforma sanitaria regionale.
“In questa vicenda – ha detto – siamo direttamente partecipi e interessati a seguire l’iter legislativo. Siamo in contatto con l’assessorato e in questo senso siamo impegnati affinché servizi e assistenza, che sono due punti legati alla salute, siano tenuti in opportuna considerazione. La nostra base sociale per la maggior parte dei casi vive in zone marginali e usufruisce di un’assistenza a livello familiare gravando di meno sul sistema sanitario assistenziale. Per questo – ha concluso il presidente – abbiamo bisogno di servizi dedicati per dare risposte mirate ai nostri soci”.
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