Petizione contro il parco fotovoltaico Leonacco Basso.
Un nuovo grande parco fotovoltaico sarà realizzato in comune di Tricesimo, a Leonacco per la precisione: un progetto dell’azienda Renantis che prevede l’installazione su circa 12 ettari di terreno agricolo di oltre 13.500 moduli fotovoltaici.
Secondo i dati riportati sul sito dell’azienda, l’impianto avrà una potenza nominale complessiva di circa 7,5MW con una produzione di 11143 MWh all’anno capace di supportare quasi 4.300 utenze domestiche, con un risparmio di Co2 pari a 2993 tonnellate l’anno.
Un gruppo di cittadini, però, non è d’accordo e contro il parco è stata lanciata una petizione online che in due giorni (è partita il 26 febbraio) ha raccolto quasi mille firme (881 per la precisione).
“Ci sono già le delibere della Regione e del Comune di Tricesimo, ci sono persino i cartelli di avviso ufficiale di inizio lavori fra non oltre 2 mesi – si legge nel testo -. Stiamo assistendo inermi e rassegnati a uno dei più catarastofici attentati alla natura e all’ecosistema mai perpetrati nella storia della regione Friuli-Venezia Giulia”.
“L’impianto, che sorgerà sulla piana compresa tra Leonacco Basso, Fontanbona, Pagnacco e Tavagnacco, assesterà un colpo mortale a distese di tarassaco, di viole, di bardana, di primule, a grilli, farfalle e microorganismi, a uccelli canterini, fagiani, a scoiattoli, volpi, leprotti, e ai caprioli che da sempre vivono e nidificano nei boschi antistanti il Roccolo di Tavagnacco e la Valle del torrente Cormôr”.
“Per chi non lo sapesse, stiamo parlando del polmone verde che scende da Treppo Grande e la vallata che scorre verso sud lungo l’ippovia toccando Felettano, Leonacco Basso, Tavagnacco, Branco, Feletto, Colugna, Rizzi e Udine. Un polmone a due passi da Udine, apportatore di vita e di salute con alberi centenari di quercia, di castagno, di robinia, di nocciolo. Ovvio che i più danneggiati sono gli abitanti residenti nelle citate località e in particolare nella storica villa Tartagna-Colla di Leonacco Basso, ma il coinvolgimento include tutte le associazioni di protezione degli animali e dell’ambiente, tutti gli assessorati all’agricoltura, alla salute pubblica, al turismo, alla cultura, all’educazione”.
L’appello.
“Questo è anche un appello ai tanti che amano la natura e transitano spesso lungo queste stradine, per passeggiate rilassanti in famiglia o con gli amici, o in bici, o a cavallo. Pure gli organizzatori di camminate ecologiche sono tenuti a far sentire la loro voce – continua la petizione -. Per non dire poi gli insegnanti delle scuole. Distruggere brutalmente la natura è un danno che si ripercuote in particolare sui bambini e sui giovani”.