L’inaugurazione del nuovo duomo a Tricesimo.
Messa di ringraziamento, a Tricesimo, nel cuore delle colline moreniche udinesi, per la fine di un importante e innovativo restyling del duomo di Santa Maria della Purificazione, durato otto mesi e costato quasi un milione di euro, racimolato tra donazioni pubbliche e private, dove non mancano curiosità tecniche come la riproduzione, su lastre di alluminio, degli affreschi che andarono distrutti con il terremoto del ’76 e la riproduzione degli stendardi della Madonna, un inno alla Madre interpretato come un inno a tutte le madri.
All’inaugurazione ufficiale non poteva mancare l’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, che ha parlato in termini di “casa della comunità, dove si fa alleanza con Dio e tra gli uomini”, ma anche i rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, da quella comunale con il vicesindaco Renato Barbalace in quanto impossibilitato ad essere presente il sindaco, Giorgio Baiutti, a quella regionale con il presidente del Consiglio Fvg, Piero Mauro Zanin, sino al maggiore sostenitore economico del restauro, la multinazionale Danieli tramite il suo amministratore delegato nonché concittadino tricesimano, Gianpietro Benedetti.
Di patrimonio religioso del nostro essere cristiani ha detto il presidente Zanin, la cui prima riflessione prendendo la parola è andata a quella “indiscutibile ricchezza morale ed etica che caratterizzava le nostre comunità di un tempo, vista la povertà economica dei piccoli paesi eppure lo stesso capaci di far sorgere maestosità come le chiese, con i loro affreschi, arredi e stili architettonici (il duomo di Tricesimo, ad esempio, sorto su un primo edificio gotico, come lo vediamo oggi risale al 1700)”.
Il vicesindaco Barbalace non ha, così, mancato di fare una promessa: “Dopo aver visto il realizzarsi di questa splendida opera proprio davanti al nostro Comune, eseguiremo anche noi dei lavori di restauro, nonché intendiamo collaborare con la curia sia per il recupero di alcune pietre ottocentesche che sono state riportate alla luce qui di fronte, sia per l’utilizzo del santuario della Madonna Missionaria come sede scolastica causa i lavori di ristrutturazione alla scuola”.