Il sale usato per il prosciutto San Daniele sarà recuperato grazie ad un innovativo stabilimento

L’investimento da 4,5 milioni di euro permetterà di recuperare il sale utilizzato per il prosciutto San Daniele.

Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele conferma la piena sostenibilità dell’eccellente Dop e nei primi mesi del 2025 taglierà il nastro di una innovativa struttura che, unica nel panorama europeo, soddisferà interamente le esigenze di recupero e smaltimento del sale di tutto il distretto adoperato per la produzione del San Daniele. È il risultato di un investimento da 4,5 milioni, che rende evidente il progetto di economia circolare del Consorzio e testimonia la concretezza del “Modello di sostenibilità” che ha adottato già nel 2019 per la produzione sostenibile della Dop. 

Un progetto che il Consorzio, con il suo presidente Nicola Martelli e il direttore Mario Emilio Cichetti, ha presentato in questi giorni a Roma in occasione del seminario “Valore concreto”, incentrato sul ruolo della sostenibilità nelle filiere Dop come il Prosciutto di San Daniele, tra tradizione e innovazione. 

Il nuovo stabilimento a Trasaghis.

Collocato a Trasaghis, a soli 15 chilometri dal centro collinare, il nuovo stabilimento tratterà due tipologie di rifiuti risultanti dalla lavorazione del San Daniele – sale e salamoie – e perciò è stato concepito su due linee operative separate: la linea A – processo di trattamento del sale solido esausto – che sarà attiva per circa duecento giornate all’anno per otto ore al giorno; e la linea B – processo di trattamento della salamoia – che avrà carattere continuativo e sarà attiva per circa 350 giorni all’anno, per ventiquattro ore al giorno.

La nuova struttura apporterà una significativa ottimizzazione dei flussi logistici, infatti, gli automezzi per il trasporto del sale da San Daniele del Friuli raggiungeranno l’impianto di Trasaghis percorrendo circa trenta chilometri tra andata e ritorno. Ciò consentirà una riduzione di circa l’88% dei chilometri percorsi e, in modo speculare, la diminuzione dei chilogrammi di CO2 emessi pari a circa al 90%. L’impianto è stato realizzato completamente ex novo in un’area precedentemente utilizzata da altre attività produttive quindi senza il consumo di ulteriore suolo e un motore endotermico in assetto cogenerativo permetterà di produrre energia per il 97% del fabbisogno elettrico e il 49% di quello termico della struttura. I possibili e teorici impatti ambientali nell’autorizzazione concessa sono stati classificati “come trascurabili”. 

“Dal 2022 il Consorzio comunica le azioni volte alla sostenibilità attraverso un importante programma di promozione cofinanziato dall’Unione Europea che racconta l’impegno del comparto nei due mercati europei più importanti, Francia e Germania, oltre all’Italia– ha spiegato a Roma il direttore Cichetti -. L’obiettivo del piano riguarda la trasmissione di un messaggio che ponga in relazione la qualità del San Daniele Dop rispetto all’attenzione verso il territorio con precise azioni concrete”. Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele “aspira a diventare un punto di riferimento per il settore – ha concluso il presidente Martelli -, indicando la via della sostenibilità e dell’eccellenza e attirando i giovani per garantire la continuità e il miglioramento futuro”.