Bloccato un tombarolo in flagranza di reato.
Un “tombarolo” di 70 anni, residente nella Bassa friulana, è stato sorpreso dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine mentre effettuava scavi illeciti in un’area agreste nel comune di Torviscosa, in località Malisana.
L’intervento, condotto in collaborazione con la Stazione Carabinieri di Torviscosa, è scattato a seguito di una segnalazione. Giunti rapidamente sul posto, i militari hanno identificato il soggetto intento a cercare reperti con l’ausilio di metaldetector, pala e altri strumenti comunemente utilizzati dai cosiddetti “tombaroli”. L’uomo, privo di qualsiasi autorizzazione da parte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, aveva appena dissotterrato un manufatto metallico di epoca antica in un’area considerata ad alto interesse archeologico.
La perquisizione immediatamente disposta presso la sua abitazione ha permesso di rinvenire e sequestrare circa 200 oggetti archeologici, tra cui fibule e anelli di epoca romana, monete di varia datazione e medagliette votive. Tutto il materiale è stato messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria di Udine e sarà sottoposto a studio da parte della Soprintendenza per valutarne la datazione e il valore storico e culturale, in vista di una futura ricollocazione presso un ente pubblico.
Il settantenne è stato denunciato a piede libero per ricerche archeologiche non autorizzate e per furto di beni culturali, reato previsto dalla legge n. 22 del 2022, che ha inasprito le sanzioni per chi danneggia o sottrae il patrimonio culturale nazionale. L’operazione dei Carabinieri del Nucleo TPC si inserisce in un ampio piano di tutela e monitoraggio dei siti archeologici regionali, volto a contrastare la sottrazione di reperti storici che, una volta rimossi dal loro contesto originario, perdono il legame con il territorio e il loro valore identitario.

