Il nuovo Wiener Haus di Tavagnacco.
Si chiama Wiener Haus ed è il nuovo ristorante inaugurato a Tavagnacco: un locale di nuova concezione che, primo della catena di ristoranti birrerie specializzata nei piatti della cucina mitteleuropea, offrirà un servizio “all day long”, coprendo quindi tutti i pasti, dalla colazione alla cena.
Tra le novità nel menu del ristorante, oltre ai classici del format – su tutti la Wienerchnitzel, una cotoletta battuta, panata a mano e servita con diverse farciture – i croissant farciti al momento per l’offerta colazione, la “scrocchia”, un particolare tipo di focaccia così denominata per la sua croccantezza, e la pizza cucinata al tegamino. Il tutto accompagnato da un’esclusiva selezione di cocktail a base di birra e di piatti ad essi abbinati. In vista dell’apertura sono state 30 le figure professionali assunte da Cigierre per il suo nuovo locale.
E’ proprio in provincia di Udine che i primi format Cigierre sono stati sviluppati, all’interno del centro commerciale Città Fiera di Torreano di Martignacco, banco di prova per lo sviluppo del progetto. Poi, a seguire, la crescita esponenziale grazie alla concentrazione del know-how e alla standardizzazione dei processi e della qualità dei prodotti da offrire nei diversi punti vendita, per poi replicarli con la formula del franchising.
“Oggi possiamo vantare oltre 370 locali presenti sia in Italia sia all’estero, 6 format diversi, tra cui Old Wild West che quest’anno compie 20 anni e Temakinho che ne compie 10 – ha dichiarato Marco Di Giusto, Fondatore e Amministratore Delegato di Cigierre – Il segreto della nostra crescita? un approccio basato su tre semplici parole: capacità di adattamento, flessibilità e creatività, che ci ha permesso di registrare un fatturato consolidato del Gruppo nel 2021 di 350 milioni di euro, con la previsione di far crescere le vendite a 500 milioni quest’anno e a 550 milioni nel 2023”.
Centrale resta la Regione Friuli-Venezia Giulia, dove Cigierre ha all’attivo 16 ristoranti e circa 400 dipendenti. Qui, infatti, si trova la sede centrale dell’azienda, un vero e proprio centro di qualità: la selezione delle materie prime è centralizzata e studiata nei minimi dettagli. Partendo da questa, vengono poi analizzati tutti gli aspetti dei diversi piatti: i sapori, le consistenze, l’aspetto, le modalità di preparazione e di servizio, e non per ultimo il risultato.
“Tutto viene scelto e testato nell’headquarter di Tavagnacco, solo così è possibile mantenere gli altissimi standard che ci siamo imposti ed essere certi che in ogni ristorante l’offerta sia allineata. Il nostro cliente è sempre più esigente e, complice la pandemia e il periodo di incertezza, sta modificando repentinamente le sue abitudini. Ultimamente, infatti, si è registrato un ritorno “fisico” al ristorante per vivere la socialità e l’esperienza, non ci stupisce quindi che il numero di coperti mensile sia cresciuto, fino a toccare quota 2 milioni e 200.000 nel mese di ottobre”- conclude Di Giusto.