La solidarietà di Tavagnacco.
Un incontro a Tavagnacco con tutti i residenti di nazionalità Ucraina e i loro familiari. Si è tenuto 7 marzo alle ore 20.30 presso la sala eventi della Torrefazione Oro Caffè. Presenti alla serata il sindaco Moreno Lirutti, gli assessori Ornella Comuzzo, Giulia Del Fabbro, Giovanna Mauro e Alessandro Spinelli, i consiglieri Marcello Caravaggi e Alfio Marini, Anna Andrian responsabile dei Servizi sociali del Comune di Tavagnacco, il parroco di Feletto Don Marcin Gazzetta, Elisa Toppano in rappresentanza della Torrefazione Oro Caffè, Anna Mindotti referente dell’Istituto comprensivo, Luca Nardone Capogruppo degli scout di Feletto, i rappresentanti della Caritas della collaborazione pastorale di Tavagnacco e Walter Tuveri in rappresentanza del gruppo di volontari per l’emergenza Ucraina.
Hanno partecipato all’incontro numerosi cittadini ucraini residenti nel comune, assieme a diversi volontari che operano sul nostro territorio (e anche di qualche comune limitrofo). Nell’occasione si è potuto valutare eventuali necessità e anche disponibilità da parte dei volontari e delle persone presenti, in uno spirito di accoglienza nei confronti delle persone che presto arriveranno dall’Ucraina nella nostra comunità. “Mettiamo in campo tutto il nostro aiuto, per quanto possibile, ai cittadini ucraini. Ognuno dovrebbe mettere a disposizione le proprie risorse – ha dichiarato Stefano Toppano, fondatore Oro Caffè – perché questa situazione terribile che sta colpendo i cittadini ucraini in realtà ci coinvolge tutti: siamo tutti vittime di una guerra, anche oltre i confini dei combattimenti, non ci sono vincitori dove c’è sofferenza”.
“Con questa serata abbiamo voluto esprimere la nostra solidarietà al popolo ucraino – è intervenuto il sindaco di Tavagnacco Moreno Lirutti – ed anche a tutte le persone che patiscono i dolori e le criticità della guerra, compresi i soldati russi e le loro famiglie che, loro malgrado, sono stati coinvolti in questa situazione. Un momento di forte emozione è stato quando abbiamo recitato il Padre Nostro in lingua ucraina come invocazione alla pace, che l’unico vero obiettivo al quale tutti dobbiamo puntare”.