Montagna presa d’assalto, a Tarvisio una petizione contro il “turismo insostenibile”

Raccolta firme contro il “turismo insostenibile” a Tarvisio.

Per alcuni un record positivo, per altri un segnale d’allarme: i dati sul turismo preoccupano i residenti (o almeno alcuni) di Tarvisio secondo i quali troppe presenze portano al peggioramento dei servizi per gli stessi visitatori e disagi a chi ci vive.

Al punto che alcuni cittadini hanno lanciato una petizione online contro quello che definiscono “un turismo insostenibile”: “Le statistiche delle presenze turistiche durante le vacanze natalizie nel Tarvisiano registrano numeri da record. Ma questi dati, se letti con attenzione, rivelano una realtà allarmante – è la premessa -: la montagna friulana è stata presa d’assalto senza una strategia sostenibile, portando al collasso infrastrutturale, al peggioramento dell’offerta e a un’esperienza di scarsa qualità per turisti e residenti”.

“A quale prezzo abbiamo raggiunto questo “successo”? Il territorio ha sofferto un caos senza precedenti: traffico insostenibile, bidoni straripanti di rifiuti maleodoranti, sicurezza sulle piste gravemente compromessa, parcheggi insufficienti e strutture ricettive inadeguate rispetto alla domanda. Inoltre, una politica di prezzi a ribasso sugli impianti ha concentrato l’afflusso nei periodi di picco, aumentando i disagi e mettendo ulteriormente a rischio la sostenibilità del sistema. Questo modello compromette sempre di più l’abitabilità di queste terre danneggiando inoltre l’immagine del Tarvisiano, allontanando investitori e turisti che cercano qualità e autenticità, non numeri da capogiro”.

Le problematiche emerse

I promotori della petizione hanno elencato diverse problematiche legate all’attuale gestione del turismo:

Traffico congestionato: Le principali arterie stradali sono state paralizzate da code interminabili, rendendo difficile l’accesso alle località turistiche.

Sicurezza sulle piste: L’elevata affluenza ha aumentato il rischio di incidenti sulle piste da sci, mettendo a rischio sciatori e famiglie.

Crisi abitativa: La pressione turistica ha contribuito all’aumento dei prezzi degli affitti, complicando la situazione abitativa per i residenti.

Servizi sotto stress: Strutture ricettive e servizi locali non sono stati in grado di sostenere l’ondata di visitatori, favorendo un turismo “mordi e fuggi” poco sostenibile.

Gestione dei flussi: L’assenza di una politica tariffaria per distribuire i flussi turistici ha concentrato l’affluenza nei periodi di punta, lasciando altre settimane sottoutilizzate.

Le richieste della petizione

La petizione propone una serie di interventi per migliorare la situazione e rendere il turismo più sostenibile:

Limitazione dell’affluenza: Introduzione di tetti massimi per il numero di visitatori, per garantire un’esperienza migliore e maggiore sicurezza.

Miglioramento delle infrastrutture: Investimenti per affrontare problemi come la gestione dei rifiuti e il potenziamento dei trasporti pubblici.

Tutela dei residenti: Adozione di politiche per contrastare l’aumento dei costi abitativi e proteggere la vivibilità del territorio.

Promozione di qualità: Incentivi per un turismo rispettoso dell’ambiente, che valorizzi le risorse naturali e culturali.

Politiche sui prezzi: Introdurre una tariffazione dinamica sugli impianti sciistici per distribuire i flussi turistici nel corso della stagione.

Lanciata il 15 gennaio, la petizione ha raccolto più di 400 firme ad oggi.