Un grande orso bruno catturato nella Foresta di Tarvisio

orso bruno tarvisio

L’orso bruno si era appena risvegliato dal letargo.

Un grande orso bruno si aggirava nei boschi della Foresta di Tarvisio. Ha 17 anni, pesa ben 241 chili ed è uno dei rari esemplari stanziali nell’area. Il maestoso plantigrado è stato recentemente catturato per scopi scientifici da un team di ricercatori del Progetto Lince Italia dell’Università di Torino, in collaborazione con i Carabinieri del Reparto Biodiversità di Tarvisio e i veterinari del Centro di Ricerca e Coordinamento per il Recupero della Fauna Selvatica dell’Università di Udine.

Dopo quattro mesi di letargo invernale, l’orso si è risvegliato e, come ogni anno, ha iniziato la ricerca di cibo. Gli esperti, già sulle sue tracce da tempo grazie alle fototrappole, hanno predisposto una trappola a tubo nelle alte valli del Comune di Malborghetto, riuscendo a catturarlo la scorsa notte. L’intervento, durato circa un’ora, ha permesso di effettuare una serie di analisi sullo stato di salute dell’animale e di dotarlo di un radiocollare, strumento essenziale per il monitoraggio degli spostamenti e delle interazioni con l’ambiente circostante. L’esemplare è stato munito di un radiocollare che permetterà di monitorarlo, di studiarne il suo comportamento spaziale e le interazioni con le attività umane.

Gli orsi bruni in Friuli Venezia Giulia.

L’operazione di cattura e monitoraggio rientra in un più ampio programma di ricerca volto alla conservazione della specie e allo studio delle sue dinamiche di popolazione ed espansione. Attualmente, in Friuli Venezia Giulia si contano circa dieci orsi, metà dei quali stanziali. Mentre alcuni, come il protagonista di questa vicenda, si muovono tra le Alpi Carniche e le foreste tarvisiane, altri giovani esemplari proseguono il loro peregrinare fino alle Dolomiti o in Slovenia.

Dopo la sedazione e il posizionamento del collare, il grande orso, ancora intorpidito, si è allontanato nel fitto del bosco mentre il sole iniziava a sorgere. Ora, grazie al radiocollare, gli esperti potranno raccogliere dati preziosi sulle sue abitudini, contribuendo alla gestione e alla tutela di questa specie iconica delle Alpi. Nel frattempo, il team di ricerca ha già in programma di applicare il prossimo collare a un esemplare più giovane, per ampliare ulteriormente il monitoraggio della popolazione locale di orsi bruni.