E’ l’ultima lince liberata a Tarvisio per il progetto UlyCa2.
E’ stato liberato nella foresta di Tarvisio l’ultimo esemplare di lince del progetto Ulyca2: si chiama Karlo ed è un cucciolo che era stato salvato in Croazia dopo aver perso la mamma.
Un momento storico per la fauna italiana: con il suo rilascio (tra l’altro nella Giornata internazionale della Lince) si completa il programma rafforzamento della popolazione italiana di questo animale, che prevedeva la traslocazione in questa primavera di un totale di 5 esemplari. La lince, infatti, è il mammifero più raro del panorama faunistico nazionale che rischia di scomparire dal nostro paese.
Il rilascio è stato organizzato dal team del progetto ULyCA (Urgent Lynx Conservation Action)
che da marzo scorso, a completamento di un lavoro iniziato più di due anni fa, ha già traslocato altre quattro linci nelle Alpi Giulie italiane. Lo scopo del progetto è creare un nucleo di linci che consenta il ricongiungimento della popolazione alpina con quella dinarica. Le linci traslocate in Italia, in particolare, si integreranno con gli esemplari già liberati nelle Alpi Giulie slovene nell’ambito del progetto comunitario LIFE Lynx, misura resasi necessaria per contrastare l’impoverimento genetico di cui soffriva questa popolazione.
All’ultima lince liberata è stato dato il nome Karlo, scelto in ricordo del guardiacaccia che lo catturò sui monti Dinarici nell’ottobre scorso in Croazia: è un giovane maschio che aveva perduto la madre e per questo è stato riabilitato nello zoo Bojnice in Slovacchia, specializzato in questo tipo di recupero.
Oltre a Karlo, nella foresta di Tarvisio erano già state liberate Margy, giovane femmina di 3 anni del cantone del Giura, in Svizzera, che rilasciata lo scorso marzo si è trasferita a nord, passando per la Slovenia e raggiungendo i Nockberge nella regione della Carinzia; Sofia, femmina di 6 anni, che attualmente si trova in Carinzia, a nord di Villach; Jago, un maschio di 3 anni proveniente dallo Romania che sta esplorando le Alpi Giulie; e Talia, una femmina di 2 anni (che lei dalla Romania) rilasciata assieme a Jago lo scorso 16 maggio.
Il sito di rilascio si trova in una remota vallata della Foresta di Tarvisio al confine con la Slovenia, a circa 30 km a ovest della popolazione di lince reintrodotta nelle Alpi slovene. In questo modo si va a ripristinare la connessione tra le popolazioni di linci slovene e italiane, dando vita a un nuovo nucleo vitale in un’area strategica, un vero e proprio corridoio biogeografico in grado di fungere da ponte tra le popolazioni dinariche e alpine. Si tratta di una operazione internazionale complessa dal punto di vista organizzativo, logistico e tecnico-scientifico, che ha richiesto e richiede una ampia condivisione e partecipazione.
Prima delle traslocazioni dalle aree di cattura, tutte le linci sono state sottoposte ad un accurato controllo sanitario e sono state dotate di un radiocollare per poterne seguire i movimenti alla ricerca di un territorio. Inoltre, il loro profilo genetico è stato testato per evitare traslocazioni di linci imparentate. Dopo il loro rilascio, le 5 linci traslocate vengono monitorate dal gruppo di ricerca in collaborazione con i cacciatori locali utilizzando trasmettitori GPS.
Il progetto UlyCa2
ULyCA2 è un progetto dei Carabinieri Forestali e Progetto Lince Italia dell’Università di Torino che si occupa degli aspetti tecnici e logistici. Importante il supporto ricevuto da WWF Italia, Germania, Svizzera e Austria, oltre alla collaborazione del gruppo di lavoro “Caccia e lince” che riunisce le principali associazioni venatorie regionali.
La realizzazione di questo progetto è stata possibile solo grazie alla fattiva collaborazione del Servizio Biodiversità del Friuli Venezia Giulia, dell‘Autorità Veterinaria Regionale (ASUFC), del Corpo Forestale Regionale e di numerose istituzioni svizzere, romene, croate e slovacche.