Due denunce per il possesso della finta gazzella dei carabinieri.
Sembra una barzelletta, o almeno un fatto surreale. E invece, è tutto vero. Si chiude con due denunce a piede libero la vicenda relativa al viaggio in Italia di una finta gazzella dell’Arma dei carabinieri, sorpresa dai veri militar dell’Arma di Tarvisio nel pomeriggio del 7 settembre, mentre viaggiava in prossimità del centro abitato, con targa austriaca.
Il Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Tarvisio ha ricostruito l’accaduto. Chi si trovava al volante sarebbe un appassionato dell’Arma e dei veicoli dei carabinieri, tanto da avere creato, mediante riverniciatura in tinta blue notte, un’autovettura Alfa Romeo 156 straordinariamente simile a quelle in uso all’Arma. Lo strano equipaggio era composto da due coniugi austriaci, incensurati, residenti a Vienna: il conducente, un uomo di 54 anni e la moglie, proprietaria dell’auto, di 49 anni. Il veicolo, oltre ai colori di istituto dell’Arma, presentava altri particolari che lo rendono fedelmente analogo a quelli in dotazione, qualche anno fa, ai carabinieri.
Da subito i militari del Nor di Tarvisio, nel riscontrare la grande somiglianza dello strano mezzo alle autovetture di servizio, hanno potuto comparare con stupore le “saette adesive di colore rosso” lungo entrambe le fiancate, le scritte bianche applicate in entrambi i lati posteriori “112 – www.carabinieri.it”, l’emblema adesivo del “Nucleo Radiomobile Carabinieri”, immagine della gazzella, applicato in entrambe le fiancate, all’altezza delle portiere anteriori. Un ulteriore elemento che rafforza la somiglianza con i mezzi in dotazione agli equipaggi Radiomobile è costituito dal tetto bianco con l’adesivo di colore nero indicante il numero “28” visibile dall’alto, tipico dei Nuclei Radiomobile Carabinieri. In definitiva, all’esito del controllo, è risultata evidente e reale la capacità del veicolo di ingannare, o quantomeno confondere, sia gli utenti della strada che i cittadini.
Per tale motivo i due austriaci sono stati accompagnati in caserma per approfondimenti. Dagli accertamenti è emerso che l’auto, in Austria, era perfettamente in regola con i documenti di circolazione e assicurativi, tuttavia, il veicolo in questione, per fattezze e segni identificativi, era da considerarsi un “facsimile” – quasi uguale – di quelli reali. Sono in corso accertamenti finalizzati a risalire alle modalità con le quali i due indagati si sono procurati gli adesivi usati per “equipaggiare” la loro Alfa Romeo.
Dopo aver ultimato le operazioni, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Tarvisio hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà dei due austriaci, sequestrando l’auto. I due coniugi dovranno rispondere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine del reato di “possesso di segni distintivi contraffatti”.