I dubbi di un ristoratore di Tarvisio sulle riaperture.
“Rimpiango le zone gialle di Conte, almeno non facevano discriminazioni“. Usa l’ironia, ma neanche troppo, Francesco Baraldo Sano, titolare del ristorante e pizzeria L’Altro Gusto di Tarvisio, nel commentare le linee guida delle riaperture in Fvg.
Perché è vero che dal 26 aprile i ristoranti potranno nuovamente accogliere i loro clienti a pranzo e cena, ma sarà così soltanto per quelli dotati di spazi esterni. “A Tarvisio – prosegue Baraldo Sano – si può mangiare fuori soltanto a luglio e per 15 giorni ad agosto. Pensare di farlo ad aprile o maggio è follia. Misure di questo tipo vanno bene per le isole e il sud Italia, non certo per l’arco alpino“.
Tra freddo e pioggia, immaginare di pranzare o, ancor di più, cenare all’aperto nel prossimo periodo diventa utopia. E così, per forza di cose, il mirino si sposta già al 1° giugno, quando potranno aprire tutti i ristoranti, anche quelli senza dehors. “Così facendo, però, si commette una discriminazione – rimarca l’imprenditore -. Dubito che qualcuno in montagna si prenderà la briga di spendere nuovi soldi per adattare gli spazi esterni, con il timore magari di dover chiudere nuovamente in caso di aumento dei contagi”.
I nuovi protocolli, secondo Baraldo Sano, sono una “decisione cervellotica. Come me la pensano, credo, molti altri colleghi, non soltanto delle località montane: ho parlato con un amico di Udine e anche secondo lui queste misure non hanno senso”. Dal ristoratore tarvisiano arriva infine un messaggio chiaro: “Il governo, di fatto, non ci consente di aprire – chiude -. Speriamo in un ripensamento delle norme, ma se così non fosse ci attendiamo adeguati ristori, visto che dovremo rimanere chiusi per un ulteriore mese”.