Dopo il Giro d’Italia chiusa la strada Val Saisera-Lussari.
Il caso della chiusura della strada la strada Val Saisera-Lussari, dopo pochi giorni dalla tappa del Giro d’Italia che ha consegnato vittoria e maglia rosa al Primoz Roglic, finirà in Regione.
La decisione della chiusura è stata presa dai carabinieri forestali di Tarvisio. Il comandante del reparto biodiversità, Cristiano Manni, in qualità di amministratore della foresta di Tarvisio, che è di proprietà del Fec, il Fondo edifici per il culto, ha firmato un’ordinanza imponendo la chiusura dell’accesso.
Mazzolini: “E’ un colpo mortale per il territorio”
Una decisione che è diventata un caso, con le proteste che arrivano sia da chi avrebbe voluto ripercorrere la strada in bicicletta, sia dalla politica. Tra i più arrabbiati per il provvedimento, c’è sicuramente il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Mazzolini, che sui social ha tuonato: “E’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo l’interdizione dell’accesso al lago di Cave del Predil e il blocco dello sviluppo del demanio sciabile e del turismo slow, ha pensato bene di chiudere per le bici la strada del Giro del Lussari”.
“Sono d’accordo che le bici possano essere un problema in discesa, ma bastava una riunione e si regolamentava la discesa in seggiovia – ha continuato -. Quanti turisti stanno arrivando questi giorni sperando di emulare i loro eroi e devono tornare casa delusi? Per una vallata che vive di turismo, questi sono colpi mortali. Ricordiamo che sono stati abbandonati sentieri e interi boschi con alberi caduti pieni di bostrico e non si sta facendo nulla ma solo abbandonando un territorio. Tutti gli imprenditori, le amministrazioni locali e gli cittadini sono disperati, così facendo si fa morire un territorio. Auspico quanto prima un incontro tra le parti per discutere definitamente lo sviluppo della Valcanale nel rispetto di tutti”.
Mentil: “La chiusura preoccupa e porterà riflessi negativi per il turismo”.
Il consigliere regionale Massimo Mentil (Pd) dopo il provvedimento di chiusura della strada annuncia che “la questione dell’investimento in occasione del Giro d’Italia verrà portata in Aula attraverso una interrogazione alla Giunta per chiarire quale programmazione ci sia stata”.
“Confidiamo che l’investimento della Regione per la strada Val Saisera-Lussari in occasione del Giro d’Italia, sia almeno frutto di una strategia turistica che abbia contemplato anche il futuro e non solo l’evento che ha dato una formidabile vetrina a quel territorio. Vogliamo sperare che l’investimento fatto e l’impatto ambientale dei lavori non siano stati destinati a un solo giorno. Il fatto che lo stesso Centrodestra in Consiglio ponga dei dubbi, a seguito della chiusura disposta dai carabinieri, crea preoccupazione per una chiusura che porterà riflessi negativi sul turismo“.
“Ci sono diverse domande – fa sapere Mentil – alle quali andrebbe data risposta. Vorremo capire se la Regione ha pianificato l’intervento, se c’è stata una valutazione dei rischi. Non crediamo che si debba dire no a prescindere su tutto, perché se un’opera o un intervento sono fatti bene e portano dei risultati concreti allora è giusto che ci sia apertura. Questo intervento ha certamente lasciato una bella immagine del territorio, ma mentre sullo Zoncolan turisti e amatori possono continuare a salire con la bici, questo non avviene ora per il Lussari“.
Perciò il consigliere dem si domanda “chi spiegherà ai cicloturisti che quanto hanno potuto vedere in tv, in occasione del giro d’Italia, ora non è accessibile. Qualcuno deve dire qual è stata la pianificazione turistica che ha portato a quell’investimento e ora chiediamo che si lavori per una riapertura che farebbe bene al territorio e al suo turismo”.
Balloch: “Necessario intervenire subito”.
“È necessario che la Regione intervenga subito sulla gestione della strada val Saisera- Lussari dopo la determina di chiusura dei carabinieri – commenta in una nota il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Stefano Balloch – . È urgente attuare un piano di gestione e provvedere al più presto alla fruizione pubblica in chiave turistica e cicloturistica del tratto appena sistemato, così da poter beneficiare a pieno delle ricadute sul territorio che il cicloturismo porterebbe alla Regione. E l’urgenza è ancora più determinante considerato anche l’investimento finanziario pubblico fatto per la predisposizione della tappa del Giro d’Italia”.
“Ho già interessato l’assessore Amirante – aggiunge – suggerendo che in questa fase transitoria possa essere Fvg Strade o un altro soggetto determinato dalla Regione ad occuparsi della gestione, manutenzione, sicurezza di quel tratto, nella logica che la strada possa essere fruibile nel miglior modo possibile e costituire una attrattiva per il territorio e per tutto il Friuli Venezia Giulia“.