Intervista al presidente dell’associazione Claudio Mariotti.
Si è conclusa la stagione teatrale 2018/19 del teatro di Tarcento, ideata e organizzata dall’associazione “Teatro al quadrato”. Alla terza edizione di un’ampia rassegna contemporanea e in vista degli impegni futuri, abbiamo intervistato il presidente dell’associazione, Claudio Mariotti.
All’inizio di ogni stagione teatrale ci si prova a fare un’idea su come reagirà il pubblico alle proposte in calendario. La previsione è stata rispettata?
Quella appena conclusa è stata la nostra quinta stagione teatrale per famiglie. Rispetto alla partecipazione del pubblico sappiamo che ci sono delle variabili difficili da prevedere, al netto delle quali è comunque possibile tracciare un bilancio complessivo abbastanza preciso della stagione. Cerchiamo di tener sempre monitorata la situazione e il gradimento delle proposte attraverso un questionario (facoltativo) che proponiamo al pubblico durante tutti gli appuntamenti in calendario anche per calibrare nel modo migliore possibile le proposte rispetto al pubblico presente in sala (in riferimento soprattutto alla fascia d’età). Il 2018-2019 è stato un anno particolarmente positivo, con una media di oltre 100 spettatori a spettacolo. La cosa più positiva è vedere una crescita costante di anno in anno del numero di partecipanti.
Quest’anno avete puntato molto sul portare i bambini a teatro. Come avete impostato la scelta degli spettacoli in quest’ottica?
La nostra è una compagnia che opera soprattutto nel teatro per bambini e ragazzi. Non è una scelta solo di quest’anno, è un percorso che dura ormai da dieci anni e che ci ha portato a conoscere ed essere conosciuti a livello nazionale. Frequentiamo diversi festival nazionali e internazionali e facciamo parte di diverse reti di sostegno e promozione del teatro per l’infanzia e la gioventù. In tutte queste situazioni abbiamo modo di vedere molti spettacoli. Quelli che ci convincono e ci piacciono di più e sono adattabili agli spazi in cui programmiamo li portiamo da noi in stagione. Cerchiamo il più possibile di alternare i linguaggi degli spettacoli in cartellone (narrazione, spettacoli senza parole, burattini…) questo per andare incontro ai gusti del pubblico, che possono essere diversi da persona a persona, e contemporaneamente per permettergli di venire a contatto, e apprezzare, diverse tecniche teatrali.
Qual è stata la reazione dei ragazzi?
La risposta è generalmente positiva, anche nelle repliche in ambito scolastico che abbiamo incominciato a seguire quest’anno in collaborazione con l’istituto comprensivo di Tarcento. Il nostro è un pubblico molto partecipe e educato (nel senso di molto rispettoso rispetto al lavoro degli attori in scena). In generale bambini e ragazzi sono un pubblico genuino, che non maschera le emozioni e i pensieri che emergono durante la visione di uno spettacolo dal vivo. Questa è forse la parte più bella del fare teatro con i più piccoli: l’assoluta sincerità rispetto a quanto vedono.
Voi organizzate anche laboratori di teatro. Che bilancio può trarre da quelli di quest’ultima stagione?
Lavoriamo con gruppi medio-piccoli. Abitualmente vengono a comporsi gruppi compresi tra gli 8 e i 12 partecipanti, divisi per fasce d’età (generalmente: 6-10 anni e 11-16 anni). Il lavoro è condotto da due operatori perciò abbiamo modo di seguire in maniera molto approfondita il lavoro dei partecipanti. Il percorso è stato molto piacevole: è sempre bello veder crescere nel lavoro chi ci segue da più tempo e, contemporaneamente, la facilità di inserimento di chi inizia per la prima volta questa esperienza. Anche qui le sensazioni sono positive e ci fanno ben sperare per il futuro, ben sapendo che i ragazzi, specie nella fase adolescenziale, hanno molti impegni e interessi e a volte devono fare scelte e rinunce.
Tra i prossimi appuntamenti ci sarà il Trallallero festival 2019?
Sì. A ottobre (dal 9 al 13) ci sarà la nona edizione di Trallallero. Proprio in questi giorni stiamo definendo le modalità di partecipazione che poi invieremo alle compagnie nazionali per la selezione degli spettacoli. Per metà-fine maggio raccoglieremo le candidature e per fine giugno avremo definito il programma di massima del festival. Quest’anno ci sarà una novità molto importante, con la pubblicazione di un bando internazionale, attraverso il quale ospiteremo due compagnie straniere. Ci rivolgiamo in particolare all’Europa centro-orientale (Austria, Slovenia, Croazia e tutta l’area balcanica) per portare in Italia spettacoli e compagnie in prima nazionale. è un progetto che promuoviamo assieme ad Assitej (associazione internazionale di teatro per l’infanzia e la gioventù) che ci permetterà di diffondere il bando internazionale in maniera capillare nei paesi con cui vogliamo entrare in contatto.
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