La ripartenza secondo il ristoratore Costantini.
Da un lato c’è la felicità di ricominciare. Dall’altro, il peso di tante incognite che ancora gravano sulla regione. Così Pio Costantini, ristoratore cult dell’omonimo locale (e albergo) di Collalto di Tarcento fotografa la ripartenza in Friuli Venezia Giulia.
Lui, da questa settimana, complice il ritorno in zona gialla ha riaperto l’area esterna per accogliere i clienti, come da protocolli del governo. “Siamo anche ripartiti con la promozione che abbina la cena al pernottamento, oltre alla conferma, comunque, di delivery e take away”.
Come sono stati i primi giorni?
“Vedo nei clienti molta cautela. Certo, una volta seduti, il piacere di stare a tavola e la convivialità fanno passare in secondo piano tutte le problematiche. Si sta bene, non si può negare. Ma dobbiamo fare anche un lavoro da psicologi, visto che tanti avventori sentono il peso della situazione. Non che per noi sia meglio, e un domani magari lo stesso trattamento psicologico dovranno farlo a noi”.
Si aspettava di ripartire con più slancio o è soddisfatto?
“Speravo in qualcosa di meglio. Restrizioni e chiusure si sono protratte troppo a lungo e questo ci sta devastando sotto il profilo economico, ma anche personale. Non avere certezze, su date e regole, è pesante. Per esempio, non sapremo quando potremo ripartire con i banchetti per i matrimoni“.
Cosa si attende dalle istituzioni?
“Anzitutto, ristori più adeguati: sono troppo bassi. Poi chiarezza sulle norme e, soprattutto, di poter lavorare. Le chiusure non mi pare abbiano portato risultati: i numeri di contagi da coronavirus e decessi sono sempre elevati”.
Che estate sarà?
“Sono fiducioso di poter recuperare le prenotazioni legate alla banchettistica, abbiamo già da tempo prenotazioni anche dall’Austria“.