Polemica a Tarcento sulle celebrazioni del 25 aprile.
Botta e risposta tra Anpi e sindaco di Tarcento. Nella giornata delle celebrazioni del 25 aprile, in Friuli come nel resto d’Italia, c’è spazio anche per una polemica.
L’Associazione nazionale Partigiani d’Italia ha festeggiato in modo virtuale, con una diretta sulla sua pagina social, mentre nelle piazze la presenza fisica è stata molto limitata a causa delle restrizioni dovute al coronavirus. “Nei comuni – sottolinea Dino Spanghero, presidente provinciale di Udine dell’Anpi – le feste sono state molto sentite, con uno o due nostri rappresentanti presenti. Peccato per Tarcento, che non ha voluto la nostra Associazione partecipasse. È stato l’unico neo. Per il resto, la nostra diretta social ha avuto riscontri positivi e ho ricevuto molte telefonate compiaciute”. Che 25 aprile è stato, per lui? “Surreale, ma comunque importante. Oggi – conclude Spanghero – si celebra la nascita di un Paese dalle macerie di una guerra ingiusta e crudele. È stato il riscatto di un territorio attraverso la Resistenza, che ha chiuso un periodo negativo. Si è aperta poi la prospettiva di una società più democratica, aperta e solidale, con una visione più europea”.
Il sindaco di Tarcento, Mauro Steccati, respinge però al mittente l’ipotesi di “boicottaggio” all’Associazione Partigiani. “Da giorni – rivela il primo cittadino – ho inviato a tutte le associazioni del territorio, Anpi compresa, il programma della manifestazione. A causa delle restrizioni del coronavirus è stato ben specificato che non ci potevano essere presenze fisiche”. All’evento di oggi, che come ogni anno si è concluso con la deposizione di un omaggio floreale in Piazza Libertà, presso il Monumento ai Caduti, era prevista soltanto la partecipazione di Steccati, del vicesindaco Luca Toso, del comandante della Polizia locale e del responsabile comunale di Protezione civile.
“Poi, però, sono comparsi due rappresentanti Anpi – racconta il sindaco – ai quali ho fatto notare che la loro presenza non fosse opportuna. È stata una forzatura. Ripeto tutte le associazioni erano ben informate: dal sito del Comune alla app, fino al volantino in municipio, abbiamo scritto il programma in tutte le salse. Di più: i rappresentanti dell’Associazione partigiani li avevo sentiti ieri telefonicamente. Ma hanno voluto esserci ugualmente”. Perché, a suo giudizio? “Forse – conclude Steccati – pensano che il 25 aprile sia una festa soltanto dell’Anpi. Invece, è di tutti quelli che si sono battuti per la libertà”.