I genitori dei pazienti si sono mobilitati contro la chiusura della struttura.
La chiusura del centro di salute mentale di Tarcento è ormai una certezza, a causa della mancanza di alcuni requisiti di sicurezza dello stabile che lo ospita, necessari per poter continuare la propria attività. Una soluzione alternativa e immediata ancora non c’è ma richiederà ben due anni. Nel frattempo, i familiari delle persone in cura hanno dato il via a una raccolta firme contro la chiusura.
Il centro rappresenta un punto di riferimento per undici comuni della zona: oltre a Tarcento, anche Tricesimo, Taipana, Nimis, Magnano in Riviera, Lusevera, Faedis, Povoletto, Reana del Rojale, Cassacco ed Attimis. Fornisce infatti servizi di prossimità, quali attività ambulatoriali, domiciliari, di terapia e di centro diurno, servizi a sostegno delle fasce più deboli e fragili ed a prevenzione di problematiche che minano sempre più frequentemente la salute collettiva. Solo nell’ultimo anno, ha erogato circa 29mila prestazioni e seguito almeno 500 utenti.
Il risultato della raccolta è stato presentato agli organi istituzionali e politici regionali e comunali, in occasione della conferenza regionale per la salute mentale svoltasi a Zugliano lo scorso sabato. L’assessore regionale alla Sanità Riccardi aveva già dichiarato che “il nuovo Centro rimarrà sul territorio e verrà potenziato inserendolo nel contesto della nuova sede del distretto sanitario in via di realizzazione, con un investimento di 4 milioni di euro”.
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