La situazione al Centro per l’impiego di Tarcento.
“La situazione del Centro per l’impiego di Tarcento è paradossale“. Questo il commento del capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo rispetto al protrarsi della chiusura della sede di “questo importante presidio territoriale che interessa tutta la zona del tarcentino, con un’ampia platea di utenti dislocati su un’area estesa e che, da marzo 2018, sono costretti a spostamenti di molti chilometri per un servizio di grande importanza“.
Interrogazione in Regione.
Il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia ha annunciato quindi il deposito di una interrogazione su questa situazione, che sarà presentata a breve alla Giunta regionale. “Al disagio delle cittadine e dei cittadini di quest’area del Friuli – prosegue Moretuzzo – si aggiunge la beffa del fatto che, nonostante il Centro sia chiuso e la Regione non abbia ancora dato comunicazioni certe sulla riapertura del servizio, il Comune di Tarcento e gli altri Comuni del territorio stanno continuando a pagare l’affitto per un immobile inutilizzato”.
“Come Gruppo Consiliare – continua il capogruppo del Patto per l’Autonomia –, appresa la situazione grazie alla segnalazione del consigliere di minoranza Walter Tomada e alle iniziative presentate nel Consiglio comunale di Tarcento dall’opposizione, abbiamo ritenuto importante attivarci subito in sede regionale per chiarire quanto sta avvenendo. Innanzitutto va stabilito quali sono le intenzioni dell’Amministrazione regionale rispetto alla riapertura del Centro per l’impiego: la carenza di personale viene addotta come causa della chiusura, eppure il concorso svolto dopo il 2018 per la Direzione lavoro non ha portato nessuna unità di personale a Tarcento“.
“Va poi chiarito perché si continui a sostenere un onere economico importante qual è il canone di locazione dell’immobile (che ammonta a oltre 19 mila euro annui) presso cui il Centro è ubicato, perché, sia che si tratti di risorse messe a disposizione delle Amministrazioni comunali sia che si tratti di risorse anticipate dai Comuni e successivamente loro rimborsate dalla Regione, siamo sempre di fronte a un uso di risorse pubbliche finalizzate a sostenere un servizio attualmente non erogato. Continuare a pagare l’affitto – conclude Moretuzzo –, dopo aver speso inutilmente in 4 anni più di 110 mila euro per affitto e spese di gestione, può avere un senso solo se l’auspicata riapertura del Centro per l’impiego ha una prospettiva immediata. Diversamente siamo davanti a un enorme spreco di risorse pubbliche che non trova alcuna giustificazione“.