Le statue sono state recuperate dai carabinieri.
Operazione del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine che ha portato al ritrovamento tre statue in gesso di cui 2 raffiguranti gli angeli dell’Annunciazione ed una Gesù bambino, e quattro volumi storici di carattere religioso del XIX secolo.
L’operazione “Crôs” è iniziata a seguito del monitoraggio di piattaforme online che ha consentito di individuare – su Facebook – un annuncio di vendita da parte di un privato residente nel Medio Friuli, di manufatti di evidente provenienza ecclesiastica.
La loro evidente natura rientrante nel novero dei beni culturali tutelati dalla normativa di settore, consentiva ai carabinieri del Nucleo TPC di Udine di richiedere allo locale Autorità Giudiziaria l’emissione di un decreto di perquisizione e sequestro dei manufatti, provvedimento che veniva prontamente eseguito con esito positivo. Le successive indagini, rese particolarmente complesse dall’assenza di denunce e quindi di riscontri descrittivi e fotografici che avrebbero potuto alimentare la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, consentivano di appurare che le tre statue fossero state illecitamente sottratte da ignoti, nei primi anni ‘2000, ai danni della Parrocchia di San Michele Arcangelo di Monteaperta di Taipana, mentre i 4 libri erano stati rubati, anche in questo caso, dalla Biblioteca del Seminario Vescovile di Vittorio Veneto, in epoca imprecisata.
Fondamentale, per l’esito positivo dell’indagine, è stata la collaborazione ottenuta da parte dei fedeli della Parrocchia di San Michele Arcangelo e da una restauratrice che collabora con l’Arcidiocesi di Udine che avevano riconosciuto senza ombra di dubbio le statue. Altrettanto importante il contributo fornito dal personale della biblioteca diocesana di Vittorio Veneto i cui accertamenti confermavano la proprietà dei tomi in capo alla Diocesi.
Al termine del procedimento penale presso la Procura della Repubblica di Udine a carico del venditore che era stato deferito in un primo momento per ricettazione e recentemente conclusosi con l’archiviazione, i manufatti venivano dissequestrati e riconsegnati dai militari del Nucleo TPC del capoluogo friulano ai due enti ecclesiastici proprietari. Le tre statue della parrocchia di Monteaperta di Taipana saranno a breve riposizionate all’interno della chiesa parrocchiale e verranno, dopo un ventennio, riaccorpate alle due ancora presenti, mentre i tomi rientreranno nel corpus originario.
Il bilancio dell’attività nel 2021.
Nel 2021 l’attività di prevenzione e di contrasto alle aggressioni criminali al patrimonio culturale del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine, che opera con competenza territoriale sul Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, ma che ha anche svolto attività d’indagine al di fuori delle Regioni di diretta competenza, si è contraddistinta per la particolare incisività dei controlli posti in essere in particolar modo sulle piattaforme di vendita on-line.
In particolare, l’azione preventiva si è concretizzata nell’esecuzione di 16 sopralluoghi per l’accertamento dello stato di sicurezza di musei, biblioteche ed archivi, 37 controlli ad aree archeologiche marine e terrestri, siti Unesco in primis, 139 verifiche in aree con vincoli paesaggistici e monumentali, 107 controlli ad esercizi antiquariali e commerciali e7 controlli a mercati e fiere antiquariali. La fattiva e costante collaborazione intercorsa con l’Arma Territoriale che supporta le attività attuate dal Nucleo attraverso il prezioso apporto fornito dalle Stazioni Carabinieri, nonché le attività svolte congiuntamente con il 14° Nucleo Elicotteri di Belluno, il 3° Nucleo Elicotteri di Bolzano, la Motovedetta della Stazione di Grado (GO) e del Nucleo Carabinieri Subacquei di Genova, ha consentito di attuare un efficace monitoraggio terrestre, marittimo ed aereo del territorio di competenza.
L’azione repressiva ha registrato il deferimento in stato di libertà di ben 55 persone, a seguito di attività di indagine coordinate principalmente dalle 7 Procure della Repubblica (Trieste, Udine, Gorizia, Pordenone, Bolzano, Trento e Rovereto) i cui circondari insistono sul territorio di competenza del Nucleo, mentre nel corso delle 29 perquisizioni locali eseguite, sono stati sequestrati 675 reperti di cui 328 beni antiquariali, archivistici e librari e 347 archeologici. I falsi sequestrati sono stati 5, quasi tutti afferenti all’arte pittorica contemporanea. L’azione di contenimento dei reati commessi in danno del patrimonio culturale ha consentito di limitare i furti relativi allo specifico settore che ammontano a 10 in Friuli Venezia Giulia ma in realtà riguardano furti avvenuti in epoca imprecisata e di cui, solo di recente, i referenti hanno avuto conto e che hanno provveduto a denunciare, e 2 in Trentino Alto Adige, sfociata in altrettante indagini condotte dai locali Comandi Arma con il supporto specialistico di questo Nucleo. I reati commessi in danno del paesaggio sono stati 2, di limitata entità e prontamente repressi.
La gran parte dei manufatti e delle opere d’arte sequestrate è stata sottoposta a successivo esame tecnico da parte di funzionari delle competenti Soprintendenze, da docenti universitari specializzati, nonché da esperti nei diversi settori artistici e dalle Fondazioni di riferimento. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a 3.774.000 euro.