Morto a 82 anni Tarcisio Burgnich.
Ha scritto pagine memorabili della storia del calcio italiano. Perno della Grande Inter di Herrera, tanto da essersi guadagnato il soprannome di Rocca, campione d’Europa con la Nazionale nel 1968, sfiorando anche il titolo mondiale due anni più tardi in Messico. Il Friuli perde uno dei suoi più grandi campioni.
È morto all’età di 82 anni nella sua casa in Versilia Tarcisio Burgnich, ex difensore ed allenatore. Originario di Ruda, dopo aver giocato nelle giovanili dell’Udinese, con compagno di squadra Dino Zoff, a vent’anni debuttò in serie A nella penultima giornata della stagione 1958-1959, contro un Milan già campione d’Italia.
Quella volta che tentò di fermare Pelè.
Una vita passata sulla linea di difesa, come stopper e terzino, mettendo sempre gamba. Il soprannome di Roccia gli erano stato dato da Armando Picchi. Con la maglia azzurra fu campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970. Ai mondiali del Messico tentò anche di fermare Pelè, proprio quando stava per insaccare la porta azzurra.
La seconda vita da allenatore.
Burgnich giocò con tante squadre, ma è all’Inter che si legano i suoi maggiori successi dal 1962 al 1974. Con i nerazzurri marcò 467 presenze, vincendo 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Dismesse le scarpette, intraprese la carriera da allenatore. L’ultima volta in panchina fu nel 2001 con il Pescara.
Sposò la figlia di alcuni noti ristoratori toscani e da lì la sua nuova casa fu in Versilia. È scomparso nella notte dopo una lunga malattia nella clinica San Camillo di Forte dei Marmi, dove era stato trasferito dopo una degenza nel locale ospedale.