Lo Stadio Friuli
Situato nel quartiere Rizzi di Udine, lo Stadio Friuli ha scritto pagine di storia sportiva locale. Fu inaugurato nel 1976 e a più riprese ristrutturato. Da quell’anno ha ospitato numerosi eventi sportivi tra incontri calcistici e incontri di rugby, momenti vissuti sempre all’insegna dello sport. Ad oggi è di proprietà dell’Udinese Calcio, squadra militante nella massima serie italiana, e ospita partite di altissimo livello. Oltre al campionato italiano, per il manto verde dello Stadio Friuli sono passate squadre prestigiose come il Barcellona, in un match di Champions League della stagione 2005-2006
La storia
Prima di essere acquistato dal Comune di Udine, il terreno su cui venne edificato lo stadio era di proprietà della famiglia Rizzi. L’impianto sorse per volere di Angelo Candolini, allora sindaco di Udine, la cui intenzione fu quella di donare un nuovo e più moderno campo di casa alla squadra calcistica cittadina, che un tempo militava nelle categorie minori del calcio italiano. Lo Stadio Friuli nacque dunque per sostituire il preesistente Stadio Moretti e fu progettato da Giuliano Parmegiani e Lorenzo Giacomuzzi Moore.
La particolarità del progetto fu il fatto che si decise di costruire l’impianto in gran parte a terrapieno, in modo tale che l’impatto sull’ambiente circostante fosse ridotto al minimo. La prima costruzione che prese forma fu l’arco ellittico della tribuna principale, divenuto simbolo dello stadio. Una volta terminata la costruzione venne inaugurato il 26 settembre del 1976, con il nome di Stadio Rizzi. Tuttavia, la struttura non era definitivamente completata poiché gli unici spalti costituiti da una struttura in cemento erano quelli della tribuna principale.
Per arrivare alla stabilizzazione definitiva dei settori bisognerà infatti aspettare gli anni ’80. Durante la giornata inaugurativa, in occasione di un Udinese-Seregno di Serie C, si verificò una scossa di terremoto. La prima partita allo stadio fu giocata solamente 10 giorni dopo la grande scossa che terrorizzò il Fvg. Tutta la struttura fu concepita come un vero e proprio polifunzionale. Sotto le tribune e le curve infatti, furono costruiti uffici, sale e palestre che vennero utilizzate da varie società sportive fino al 2012, anno in cui l’Udinese le acquistò a titolo definitivo.
Giorni di gloria
Lo Stadio Friuli subì vari interventi di rinnovo e di ristrutturazione. Il principale intervento di restyling fu apportato in occasione dei Mondiali di Italia ’90, anno in cui vennero costruiti parcheggi per 5.000 posti auto, un nuova sala stampa, nuovi seggiolini, e due torrette sopra le curve per rendere possibili le registrazioni televisive dall’alto. La particolarità del caso sta nel fatto che Udine fu l’unica città a non usufruire di tutti i finanziamenti stanziati per la ricostruzione, che vennero quindi destinati allo Stadio Nereo Rocco di Trieste. In termini di prestigio agonistico, uno dei punti più alti dello Stadio Friuli arrivò nel corso della stagione 2005-2006, tanto cara agli italiani per la vittoria del Mondiale. In quegli anni l’Udinese si trovò a partecipare alla UEFA Champions League, competizione a cui tutti i calciatori sognano di prendere parte.
Tuttavia, per ottenere l’omologazione dell’impianto, vi sono delle linee guida UEFA da seguire. Così cominciarono i lavori e le due curve furono dotate di seggiolini con schienale di colore blu-azzurro (mentre prima vi erano solamente gradoni in cemento). Le barriere tra gli spalti e il terreno di gioco furono contestualmente smantellate, venne creata un’area di pre-filtraggio mediante la posa di una recinzione attorno al perimetro dello stadio e venne installato un sistema di videosorveglianza a copertura dell’intero impianto. Lo Stadio Friuli fu inoltre uno dei primissimi impianti sportivi italiani a munirsi dell’occhio elettronico o occhio di falco, ovvero il mezzo elettronico attraverso il quale scongiurare quei dubbi episodi di “gol fantasma”.
Stadio Friuli o Dacia Arena
Nell’aprile del 2012 il Comune di Udine pubblicò un bando per il rifacimento dello stadio. Il progetto fu presentato nel luglio dello stesso anno anche se nel corso dei mesi successivi fu continuamente rivisto. I lavori complessivi previdero una cifra complessiva di 50 milioni di euro, tutti a carico dell’Udinese, e furono organizzati in lotti affinché i bianconeri potessero continuare a giocare presso lo stadio. I lavori cominciarono nel corso dell’estate del 2013 e nel corso della prima fase compresero lo smantellamento della pista d’atletica per spostare il campo di gioco a ridosso della tribuna coperta. Nel 2014 l’Udinese pubblicò il bando per la demolizione e la ricostruzione di curve e distinti e nel corso dello stesso anno i lavori cominciarono.
ll 4 gennaio 2016 la Commissione di vigilanza dei Pubblici Spettacoli diede parere favorevole all’agibilità dell’impianto nella sua piena capienza. Il 17 gennaio si giocò la prima sfida tra Udinese e Juventus, vinta dalla Vecchia Signora per 4-0. A causa di motivazioni prettamente commerciali, il nuovo stadio cambiò il suo nome in Dacia Arena, poiché il marchio automobilistico è lo sponsor principale dei bianconeri. Entro la fine del 2016 viene avviata l’opera di allestimento degli spazi – da 22.000 m² complessivi – destinati alle aree commerciali e ludiche: le nuove tribune sono infatti progettate per ospitare al loro interno palestre, sale da bowling, cinema, piscine, locali di ristoro con vista sul campo, aree benessere, il museo dell’Udinese Calcio e dello sport friulano e gli uffici del comitato provinciale udinese del CONI.
Udinese Arena.
Con l’ultima partita del campionato di Serie A 2022/2023 si è concluso il rapporto tra Dacia e il club friulano. Con la fine di questa collaborazione cambierà anche il nome dello stadio che diventa Udinese Arena, almeno fino all’individuazione di un nuovo sponsor.
Bluenergy Stadium.
Il 27 settembre 2023 Udinese Calcio e Bluenergy Group hanno annunciato la nuova denominazione commerciale dello stadio di Udine. Il nome Bluenergy Stadium identificherà per i prossimi 5 anni la casa dell’Udinese.