Praticare sport è, da sempre, uno dei modi migliori per mantenersi in salute e restare in forma: a supporto di questa tesi ci sono svariati studi scientifici che, nel corso degli anni, hanno ampiamente dimostrato come l’attività fisica regali una serie di benefici alla salute. La stessa cosa, ovviamente, vale anche per gli sport agonistici e per quelli che rappresentano molto più che un semplice praticare sport, bensì un vero e proprio lavoro come accade nel calcio professionistico.
Come in ogni cosa, però, anche nel fare sport occorre mantenere una certa dose di buonsenso: la pratica dello sport dev’essere sempre preceduta da un’adeguata preparazione atletica e da controlli medici periodici che verifichino, nel corso del tempo, lo stato di salute dello sportivo. Questo è ancora più vero per i calciatori professionisti che sono sottoposti ad un carico di lavoro fisico continuativo nel tempo e, quasi sempre, anche molto impegnativo. In particolare, anche per loro vale la regola d’oro del riposo settimanale, sia dall’allenamento che dal gioco professionistico stesso: questo perché il corpo ha bisogno di cicli di riposo che permettano il cosiddetto recupero muscolare, elemento indispensabile non solo per la salute del giocatore, ma anche per la buona riuscita della sua performance in campo.
Il riposo nel calcio professionistico: perché è importante
Dagli anni 2000 in poi il calcio ha subito una profonda trasformazione a livello di tempistiche di gioco: ormai le partite coprono praticamente l’intero anno solare e non c’è più una vera e propria interruzione tra una stagione calcistica e l’altra. Il rovescio della medaglia si manifesta in un aumentato stress fisico per i calciatori che finiscono per non riposarsi mai veramente e questo si traduce, ovviamente, anche in un calo delle performance: leggendo le varie recensioni online su FezBet si evince come spesso e volentieri i pronostici calcistici tengano conto della forma fisica dei giocatori, ragion per cui il riposo diventa un elemento davvero cruciale. Dopo ogni partita giocata, infatti, si scatenano una serie di fattori fisici che determinano uno stato di stress fisico e di fatica che permangono nel giocatore professionista per parecchie ore o anche giorni: va da sé che, se il calciatore giocherà nuovamente nel giro di poco tempo, la sua performance difficilmente sarà all’altezza delle aspettative.
Gli allenatori di calcio e i preparatori in generale, sanno bene come una condizione di stress fisico prolungato senza le giuste pause di decompressione può nuocere al calciatore non solo a livello muscolare, ma anche psicologico, perché risentirà della pressione di dover essere sempre all’altezza per poter giocare partite molto ravvicinate. La scienza invece preme affinché il riposo non venga sottovalutato in quanto indispensabile per ottenere ottimi risultati, portando a sostegno di questa tesi numerose prove oggettive.
Ignorare la fase di riposo, al contrario, espone i calciatori professionisti a cali di rendimento ed infortuni, mentre la sensazione di fatica acuta potrebbe addirittura cronicizzarsi con rischio di insorgenza di sindromi di under performance.
Calcio professionistico e riposo muscolare: le strategie di recupero più efficaci
Proprio perché la fase di riposo è così importante per un calciatore professionista, allenatori e coach hanno iniziato a inserire nella propria strategia di allenamento dei momenti di riposo studiati ad hoc per permettere ai calciatori di riconquistare le proprie energie in tempi piuttosto brevi. Tra le strategie più efficaci per ottimizzare i tempi di recupero ci sono varie scuole di pensiero che spaziano dagli esercizi muscolari alle immersioni in acqua gelata, fino al ricorso ad integratori studiati appositamente per reintegrare i sali minerali e le vitamine necessarie per recuperare energia.
Il ghiaccio, in particolar modo, viene utilizzato come rimedio principale in quanto in grado di ridurre il dolore, il gonfiore e l’infiammazione muscolare, inducendo un sollievo immediato e accorciando così i tempi di recupero.
Anche l’integrazione con minerali e vitamine specifiche, come Vitamina D, Omega 3 e Creatina, per citarne alcuni, risulta essere particolarmente efficace.
Dunque un riposo sì, ma studiato in modo tale che i calciatori siano super pronti per tornare in campo con la stessa energia di sempre.