La sciabolatrice friulana giunta seconda con la sua squadra.
Michela Battiston è salita sul podio ieri nella tappa di Coppa del Mondo che ha segnato per la scherma la ripresa dell’attività agonistica internazionale. La sciabolatrice friulana, di Palmanova, classe 1997, in forza al Gruppo sportivo dell’aeronautica militare è giunta seconda nella prova a squadre disputatasi sulle pedane di Budapest.
Ad un anno di distanza dall’argento conquistato ad Atene, la squadra azzurra guidata dal ct Giovanni Sirovich e composta anche da Rossella Gregorio, Irene Vecchi e Martina Criscio è stata fermata in finale dall’emergente Polonia per una sola stoccata, 45-44.
Dopo aver osservato dalla panchina le compagne nel primo match della giornata, vinto agilmente dalle azzurre per 45-26 sull’Azerbaijan, Michela Battiston è stata grande protagonista nella sfida di quarti di finale contro la quotata Ungheria che aveva dominato la prova individuale con l’oro di Anna Marton e il bronzo di Lisa Pusztai. Subentrata a Martina Criscio, l’atleta di Malisana nei due incontri disputati ha fatto segnare un parziale di +7 che ha portato in vantaggio le azzurre permettendo al duo Vecchi-Gregorio di chiudere il match sul 45-39. L’Italia ha poi fatto sua anche la semifinale con la Francia con il punteggio di 45-43, match nel quale l’aviera friulana ha disputato tutte e tre le frazioni. Come detto, in finale è arrivata la sconfitta di misura con il quartetto azzurro che non è riuscito a essere incisivo come nel resto della giornata.
Grazie al secondo posto ottenuto sulle pedane magiare, l’Italia conclude la fase di qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo da numero 2 del ranking mondiale.
Per Michela Battiston la gara di Budapest è stata la prima conferma della bontà della scelta di spostarsi a Foggia dal tecnico Benedetto Buenza, maestro nello staff della nazionale. Il trasferimento in Puglia avvenuto a inizio stagione si è reso necessario a causa del trasferimento negli Stati Uniti dei maestri Christian Rascioni e Sara Vicenzin coi quali Michela era cresciuta alla Gemina scherma di San Giorgio di Nogaro.
“Nella prova individuale – commenta così la gara l’atleta friulana – l’anno di pausa si è fatto sentire da ogni punto di vista, mentre nella gara a squadre ho tirato più libera di testa e concentrata esprimendo una bella scherma; sono contenta di aver contribuito a rimettere in piedi il match con l’Ungheria nei quarti e di aver tirato come titolare con la Francia e con la Polonia. In finale ho avuto un piccolo calo fisico dovuto anche alle tre giornate di gara molto intense, ma al di là del dispiacere per la sconfitta per una sola stoccata, sono e siamo soddisfatte per il lavoro che stiamo facendo come squadra: per noi è un argento conquistato non un oro perso, avendo battuto nel percorso di gara l’Ungheria e soprattutto la Francia che, sulla carta, dovrebbe essere più forte di noi”.