Il presidente Tiziano Palumbo racconta il 2024 della Dinamo Gorizia.
Un anno indimenticabile vissuto intensamente che resterà indelebile nella memoria di chiunque abbia nel cuore la Dinamo Gorizia. Il 2024 sarà per sempre associato con l’approdo in serie B Interregionale, ovvero a un campionato che travalica i confini del Friuli-Venezia-Giulia per una “New dawn shines” dello sport cittadino per eccellenza. In ottica strettamente Dinamo una sorta di virtuale passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta per una società peculiare sotto diversi e svariati punti di vista.
Perché “Dinamo A History of Passion” è più di un semplice motto. Rappresenta un autentico mantra che il presidente Tiziano Palumbo, ripercorrendo questi ultimi dodici mesi così significativi e piacevolmente invasivi nella storia del club, assieme ai collaboratori e ai tifosi intende mantenere in tutta la sua purezza a prescindere da come finirà questa prima avventura in serie B.
La passione diventa storia.
Come in una sceneggiatura di Quentin Tarantino non seguiamo la linea cronologica del tempo ma cominciamo questo viaggio emozionale dal 15 giugno 2024: la Dinamo batte anche in gara-2 i sardi della Sennori in una Cividale invasa da quasi duemila tifosi bianconeri e accede al quarto livello della pallacanestro nazionale.
“L’esodo verso la città longobarda per lo spareggio promozione contro i sardi della Pallacanestro Sennori, è stata l’immagine della passione popolare che diventa stimolo per dare solidità e continuità al nostro progetto. E questo porta a una sola conclusione: essere il presidente della Dinamo, oltre che un onore, diventa un piacevole onere. È un motivo in più per metterci sempre più cuore e impegno. Siamo felici di aver riportato il basket goriziano in un campionato nazionale. Attenzione però a lasciarsi prendere da una lettura superficiale di questo risultato. La Dinamo è qualcosa di sostanzialmente diverso dalla storica Pallacanestro Gorizia. Siamo orgogliosamente goriziani, ci mancherebbe, ma niente immediate sovrapposizioni tra noi e, per l’appunto, la storia e la tradizione di un sodalizio passato di cui non possiamo e non vogliamo essere considerati eredi. Lo stato delle cose e la nostra bravura ad andare in controtendenza rispetto alla caducità della città ha fatto sì che la Dinamo si sia ritrovata a essere la principale realtà sportiva di Gorizia. Motivo di vanto ma, ripeto, il nostro percorso e la nostra anima sono qualcosa di profondamente diverso e peculiare”.
Il successo su Sennori come terzo elemento di una trilogia iniziata nove anni fa. “La magica serata di Cividale è legata ai precedenti avvenimenti del 2015 a San Giorgio e del 2017 a Tolmezzo. Il passaggio dalla Promozione alla D e soprattutto quello in serie C ci ha fatto capire di poter costruire qualcosa di davvero importante. Di strutturarci come una società in grado di ritagliarsi uno spazio a livello regionale. E non solo, una volta appurato quanto il nostro seguito e il raggio d’azione a vari livelli fossero in continua espansione ed evoluzione abbiamo cominciato a pensare ancora più in grande. Le due vittorie consecutive in ambito regionale, anche se soltanto la seconda ci ha regalato la promozione, non sono state figlie del caso bensì di una chiara programmazione societaria. E di un’unità di intenti ora necessaria per mantenere questa categoria dove gli sforzi si sono in tutti i sensi triplicati”.
“A cominciare da quelli economici resi sostenibili dai nostri sponsors (i main Dinamica, Comody, Goriziana Caffè oltre a Tecnocoop, Equipe, Hotello, Deaht, Grado 2000, Servizi per l’Enologia Gorizia, Banca FVG 360, Ca’ di Pieri, Rebekin) che ringrazio davvero di cuore. Come società sapevamo che atterrare su un pianeta di fatto molto molto attiguo al basket professionistico avrebbe comportato una fase di apprendimento, delle scosse di assestamento. Un cambiamento di prospettiva e mentalità ma non radicali. L’intento rimane quello di coniugare risultati a questi livelli senza perdere di vista lo spirito che contraddistingue la Dinamo da quando è stata fondata. Non è un’utopia se tutti ma proprio tutti, anche chi è arrivato da poco in questa famiglia, ci adeguiamo alla nuova realtà”.
Pensiero e Azione come nella miglior tradizione mazziniana per fare della Stella Matutina il cuore pulsante del progetto. “Se mi guardo indietro, oltre all’aspetto squisitamente sportivo, non posso infatti non essere orgoglioso di quello che è stato concepito e poi realizzato in particolare alla Stella Matutina a partire dal dicembre del 2019. Quanto abbiamo fatto e stiamo facendo è essenzialmente legato al fatto di aver fatto rivivere questo centro sportivo dove, a cominciare dal sottoscritto, sono cresciute parecchie generazioni di goriziane e goriziani. Durante il Covid non ci siamo arresi. Anzi, al contrario ci siamo rimboccati le maniche trasformando la Stella da semplice palestra di allenamento a casa nostra dove gravitano decine di famiglie soprattutto per quanto riguarda il settore giovanile. Ringraziamo la Regione per il supporto che ci ha fornito nel realizzare questo progetto che è via via cresciuto assieme a noi. Ci tengo a sottolineare l’importanza che riveste tutto ciò in ambito sociale perché, tra la brutta esperienza dell’epidemia e la superficialità del mondo moderno che ne minano i fragili equilibri, gli adolescenti hanno a loro disposizione uno spazio agonistico e ricreativo gestito con passione e professionalità”.