Identificate dalla Digos le persone che avevano indossato le uniformi naziste durante la ripresa del film “Comandante”.
Sono sette le persone, tra cui un minorenne, identificate dalla Digos della Questura di Pordenone per aver indossato divise naziste e fasciste durante la proiezione del film “Comandante” al cinema teatro Miotto di Spilimbergo.
La Questura, guidata dal Questore Luca Carocci, ha segnalato i nomi all’autorità giudiziaria per valutare eventuali reati collegati a questo comportamento. L’episodio in questi giorni ha scatenato immediatamente un’accesa polemica. Il dibattito resta acceso, con le diverse fazioni che si confronteranno sulla delicatezza di gestire eventi storici, evitando l’apologia di ideologie totalitarie.
Conficoni: “Gesto da condannare”.
“In un momento di preoccupante involuzione culturale in cui a Fiume Veneto il carnevale viene festeggiato nel Giorno della Memoria (qui la replica del sindaco Jessica Canton), a Spilimbergo si indossano delle divise naziste e a Milano una persona viene identificata per avere gridato ‘Viva l’Italia antifascista’, la Regione Friuli Venezia Giulia dia un segnale nella giusta direzione finanziando il restauro del monumento alla Resistenza in Piancavallo“.
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), annunciando la presentazione di un emendamento alla legge di Stabilità 2024 “per stanziare un contributo a favore dell’Associazione nazionale partigiani sezione provinciale di Pordenone, finalizzato all’esecuzione dell’intervento”.
“Ogni anno, nel mese di giugno – prosegue Conficoni – sul Piancavallo vengono commemorati i caduti partigiani delle formazioni Garibaldi e Osoppo, unificatesi nella Brigata Ippolito Nievo. Il monumento alla Resistenza dove si svolge la cerimonia, inaugurato dal presidente Pertini nel 1983, versa in pessime condizioni, così come la lapide dedicata al maggiore Franco Martelli ‘Ferrini’ collocata a Pordenone nel luogo dell’eccidio avvenuto per mano dei nazifascisti”.
“È davvero infelice – conclude il consigliere dem – che qualcuno si diverta indossando le loro divise. Un gesto deprecabile da condannare senza appello anche promuovendo il restauro dei monumenti dedicati a chi ha dato la vita per restituire libertà e democrazia al popolo italiano”.